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Le tensioni si acuivano: verso il Sacro Macello

CULTURA E SPETTACOLO - 18 05 2022 - Ivan Bormolini

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/RITRATTO DEL CAV. GIACOMO ROBUSTELLI
RITRATTO DEL CAV. GIACOMO ROBUSTELLI

(Decima parte di I. Bormolini) Agli inizi del 1600, il clima politico e culturale diveniva sempre più aspro. Come si è potuto sin qui dedurre la questione religiosa aveva avuto un ruolo importante.

Il cattolicesimo, riformato dal Concilio di Trento, riceveva una forte spinta verso l'esterno e il papato insisteva perché le decisioni conciliari diventassero operative in ogni diocesi e in ogni parrocchia.

Il calvinismo, con l'adesione di intellettuali, teologi e governanti, si presentava come la forza più dinamica all'interno del mondo protestante. Si dice che entrambi i contendenti volessero riaffermare la propria forza non temendo di usare mezzi politici e armi per raggiungere l'obiettivo.

Per tali motivazioni le nostre valli avevano sentito immediatamente le conseguenze di queste pressioni, alle questioni di origine religiosa si concatenavano interessi economici e strategici dei grandi stati europei.

In questa visione d'insieme, per gli spagnoli che governavano Milano, i passi Grigioni erano essenziali per comunicare con la Germania e le Fiandre.

Per la Repubblica di Venezia, i Grigioni erano l'unica via per raggiungere l'Europa centrale e la Francia, senza passare sui territori spagnoli e austriaci.

Attraverso i Grigioni, il regno di Francia poteva giungere a Venezia e sull' Adriatico. I veneziani, inoltre, avevano svolto un'azione diplomatica insistente presso le Tre Leghe. A conclusione del XVI secolo, ottenevano di sviluppare la via del Passo di San Marco sostenendone i costi.

Nel 1603 convincevano inoltre i Grigioni ad un trattato, sulla base del quale, in cambio della libertà di transito, si premuravano nell'effettuare regolari forniture di sale e a concedere ai loro cittadini particolari facilitazioni per insediarsi a Venezia e sulla Terraferma veneta.

Quell'alleanza non era stata gradita dagli spagnoli. Nello stesso 1603 il conte di Fuentes, da poco governatore di Milano, con una mossa improvvisa, dava ordine per la costruzione di una fortificazione ben munita sul rilievo di Montecchio nella piana di Olonio, tutto questo al fine di presidiare il confine con i Grigioni.

Come si può dedurre, le Eccelse Tre Leghe erano nel crocevia della politica europea, ma nel loro interno qualcosa iniziava a non funzionare.

La nobiltà era divisa tra cattolici, favorevoli agli austriaci e agli spagnoli, e i protestanti erano con i veneziani e i francesi. Il paese risultava sempre più difficile da governare, nel 1607 erano insorti i contadini dell'Engadina e di altri territori per cercare il modo di salvare “la patria in pericolo”.

L' unità delle Tre Leghe veniva mantenuta con un regime d'eccezione, governato da un rigoroso tribunale censorio a Ilanz, lo Stafgericht.

In quel clima teso, nell'anno 1618, erano stati istituiti tre tribunali censori d'eccezione” a Thusis, a Coira e a Davos.

A questo punto ben possiamo immaginare qual era stata l'azione dei tribunali censori d'eccezione, la testimonianza diretta ci giunge, come ricordavo parlando di Nicolò Rusca, proprio da quello di Thusis dove quel servo di Dio aveva vissuto il processo, le torture e la morte.

Era stato in qual momento, carico di fortissime problematiche che in Valtellina andavano intrecciandosi le fila di una congiura facente capo ad alcuni maggiorenti filospagnoli residenti nella nostra valle.

Tra questi o meglio a capo del gruppo, i cui nomi citerò più avanti in questa panoramica di fatti, spiccava la figura del cavalier Giacomo Robustelli: nativo di Grosotto nel 1576 e morto a Dongo nel 1652 era stato la figura dominate all'interno della congiura e successiva insurrezione.

Apparteneva a una famiglia nobile e imparentata con le maggiori casate, aveva mezzi economici e si ritiene avesse avuto modo di apprendere le arti della guerra e della diplomazia presso le corti europee.

Politicamente era molto ambizioso e si intuisce che aspirasse sinceramente a difendere il cattolicesimo, contava sull'appoggio degli spagnoli per realizzare obiettivi politici e religiosi.

 

 

FONTE: STORIA DI VALTELLINA E VALCHIAVENNA. Autori: Dario Benetto e Massimo Guidetti. Stampa: finito di stampare nel novembre 198 da Polaris srl. Sondrio. Dalle pagine 99,100,101.

L'immagine di copertina è tratta dal volume di Ennio Emanuele Galanga “SINTESI DI STORIA DELLA VALTELLINA MEDIO-ALTA. Pag. 57

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