Quasi serie (123), un breve silenzio per un doveroso ricordo dell’avvenimento che risale a piu’ di duemila anni

La settimana scorsa la nostra rubrica non è uscita per rispettare una delle più significative ricorrenze annuali, la Pasqua di Resurrezione.

Non so se detta ricorrenza sarà stata rispettata dai nostri politici nazionali o se, per paura di perdere il loro scranno romano, saranno rimasti nei palazzacci del potere a Roma. Di quanto è successo laggiù, a sud del Po, nulla ci interessa ed il motivo è semplice. Ai nostri beneamati nullafacenti, strapagati, nulla importa l’invasione dello stivale, lo sbarco quotidiano delle migliaia di profughi convinti che da noi tutto è roseo, che noi italiani viviamo da nababbi.

A quei bipedi che noi, da fessi, abbiamo mandato a Roma poco importa delle migliaia di giovani italiani disoccupati, delle famiglie che non riescono a tirare, a parte la cinghia, la fine del mese. Vedo l’Unione Europea come il fumo negli occhi. Specialmente quando vieni a conoscere che a detta inetta Unione poco importa se il Bel Paese, nato da persone bianche, morirà con la maggioranza di bipedi neri.

Il Santo Padre non dovrebbe più aprire la bocca, ma solamente pregare. Sta ad altri, non al Vaticano, dare il benestare per combattere la suddetta invasione del Mare nostrum. E non mi si parli più di Unione Europea sino a quando l’intera Unione farà il suo dovere. In altre parole sino a quando tutta quella banda di inetti aiuti a risolvere, anche con l’aiuto delle armi, il nostro ex Bel Paese.

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Mi piace seguire alla sera, alla TV, sulla 7, la trasmissione condotta dalla Gruber, la bella donna altoatesina. Anni or sono appartenente decisamente alla sinistra, non potevo sopportarla. Oggi la sua rubrica “Otto e mezzo” mi piace. La conduttrice, intelligente e preparata, invita politici e giornalisti indifferentemente dalle loro idee politiche.

Non ci sono, come in altre trasmissioni televisive, baruffe stupide. Tutto corre via tranquillamente e la durata del programma è tollerabile. Mi permetto di suggerire alla nostra TV, a Teleunica, qualcosa di simile da trasmettere in orari di alto ascolto. Il nostro Direttore è all’altezza della situazione e mi risulta che recentemente si è unito in matrimonio con una concittadina tiranese.

Anche in Valtellina abbiamo politici e giornalisti preparati. Non mancano argomenti da approfondire. Chi scrive queste righe non sarà mai presente alle trasmissioni perché molte volte i suoi scritti vanno oltre le righe. Ad ognuno il suo, la sua fetta di dolce o qualche goccia di arsenico.

Giancarlo Bettini