Quasi serie (137), Una vita per la scuola: Pinuccia Tognoli e Paolo Lazzeri
CULTURA E SPETTACOLO - 08 09 2017 - Giancarlo Bettini
“Settembre, andiamo. E’ tempo di migrare”. E’ l’inizio di una poesia mandata a memoria tanti anni orsono. Il poeta autore e’ Gabriele D’Annunzio, il titolo dato “I Pastori”. D’Annunzio ricorda la sua terra, l’Abruzzo, e la transumanza cioè la migrazione stagionale dei contadini al termine della permanenza sui monti dei greggi. Era, e forse lo è ancora in minor quantità, un lento scendere a valle quando l’erba dei pascoli e’ stata totalmente brucata e la durata del giorno quotidianamente diminuita. E’ una poesia stupenda che l’essere umano difficilmente dimentica. Chi scrive è nel periodo della transumanza terrena. Ha già vissuto molti anni, ha alle spalle molti anni di lavoro e da tempo vive di ricordi. Ricordi lieti e tristi come è giusto che sia. Perché oggi desidero ricordare due persone che mi sono care? Per il motivo che ho avuto modo di conoscerle, sia Pinuccia che Paolo, in anni lavorativi nella mia cittadina e nella magnifica terra. Questi due insegnanti oggi stanno vivendo la meritata pensione e vivono di ricordi, di tanti anni, una intera vita, dedicata alla scuola. Quanto vado scrivendo potrebbe valere per tutte le persone che hanno amato l’insegnamento, anche loro per l’intera vita. Avranno avuto periodi felici e tristi in questo mondo che celermente sta mutando e che per il corpo docente odierno è difficile affrontare. Dalla stampa apprendiamo che il futuro dell’insegnamento sarà migliore se alle lezioni in classe seguiranno altre lezioni, notevoli, sui luoghi di lavoro. Per Pinuccia e Paolo il destino ha voluto che quanto oggi viene proposto lo hanno già praticato. Pinuccia a Bormio e Paolo a Tirano. Pinuccia è stata Preside, a Bormio, della Scuola Alberghiera, della Ragioneria ed ultimamente del Liceo Scientifico. Paolo dirigeva, a Tirano, la Scuola di Avviamento Professionale sotto la sola sorveglianza del Dirigente di tutte le scuole delle medie superiori della cittadina, il prof Liscidini. Ho seguito, da curioso, il loro lavoro. Per loro le aule scolastiche erano come i soggiorni delle loro case. Luoghi sereni, familiari, frequentati dagli studenti di tutta la Valtellina. Carissimi Pinuccia e Paolo, voi avrete avuto, come chi scrive, una giovinezza assistita, oltre che dai genitori, dai preti e dalle religiose. In altre parole avrete frequentato gli oratori. Ho già avuto modo di scrivere che in oratorio avevo avuto un prete morbegnese dal cazzotto facile. Ma dal quel religioso ho imparato tante cose ed un modo di vivere da invidiare. Come validi sono i grest per i periodi delle vacanze estive. I nostri giovani stiano lontani dalle cattive compagnie, dalle droghe, che portano alla rovina della loro mente e della loro vita. Giancarlo Bettini
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