Con la bellezza si mangia

L’anno scorso, passeggiando nella zona industriale, ho notato un signore tedesco che osservava dal marciapiede la rotatoria stradale dello svincolo della zona industriale. Faceva dei cenni alla compagna indicando la “rotonda” o non so quale altra cosa. Mi sono fermato non per curiosità, ma preoccupato. Non riuscendo bene ad intendere ciò che diceva, mi sono posto poco distante da loro con quel fare che usano di solito quelli che vogliono ascoltare senza farsi notare. Un pettegolezzo tra noi: mi sa che i tedeschi, quando vogliono, sono paragonabili ai livignaschi e ai normini che hanno quattro occhi. Due davanti e due dietro e hanno le orecchie come quelle dei gatti che possono ruotare di 180° per ascoltare. Pettegolezzo chiuso.

Dunque quei signori hanno capito le mie intenzioni, si sono avvicinati, e mi hanno indicato la “rotonda“ con gentilezza. Io, essendo tiranese, ho soltanto due occhi, e per di più gli occhiali, perciò ho aguzzato la vista per vedere meglio. Non ho notato nulla di particolare nella rotonda. Il signore tedesco, con un sorriso di apprezzamento mi ha detto: sehr hübsch (molto graziosa). Non mi è parso vero.

Avevo sospettato che proferisse qualche critica conoscendo la precisione teutonica. Insomma avevo l’insano timore che avesse visto nella rotonda qualche cartaccia, sacchetti o bottiglie di plastica, manciate di mozziconi di sigarette, qualche “torre a cono” di cane. Quell’ espressione, “molto graziosa“, mi ha aperto il cuore e una grande simpatia per quelle due persone. A questo punto, con il mio stentato tedesco, ho spiegato che abbiamo altre tre rotonde graziose e non solo. Insomma dall’introverso che sono, in me è scaturita una voglia matta di parlare di Tirano e delle sue bellezze.

Quei signori mi hanno detto che dimoravano con il loro camper nella zona appositamente creata per i camperisti poco distante dalla “rotonda“. Mi hanno fatto anche capire che si fermavano alcuni giorni. Da qui in poi, con il mio stentato tedesco, ho iniziato a declamare i cibi nostri locali quali il chisciöl, i pizzoccheri, i sciat, i buoni vini , le mele (… e via dicendo, per non tediare chi legge) naturalmente tirando l’acqua al nostro mulino.

Ma i tedeschi sono precisi anche nelle loro ossessioni. Dopo il mio affanno, il tedesco mi indicò ancora la rotonda e disse ancora: sehr hübsch. Ma questa volta con fare deciso e a gesti graziosi mi ha spiegato che i fiori sono una ragione di vita, sono bellezza e danno felicità e gioia di vivere. Perdindirindina, io non avevo nemmeno notato la bellezza della nostra “rotonda” pur passandoci innanzi varie volte al giorno e quel forestiero mi ha fatto capire che prima del mangiare amava la natura, le passeggiate, la tranquillità, l’arte, la musica. Poi, con calma, ha tolto dal suo zaino una sua potente macchina fotografica. Con calma ha attraversato la strada e ha raggiunto la “rotonda”. Mi è parso un ispettore di polizia che fotografa i corpi del reato. Ha disarmato il suo complesso attrezzo e ha scattato molte fotografie ai fiori e al verde. Ho pensato: ollalà, è proprio vero: chi ha le bellezze in casa non se ne accorge e ora il nostro ospite s’è innamorato della rotonda e ha scordato la sua compagna.

Ecco. Mi è balenata nella testa una idea. Se i tedeschi si emozionano per una bella e curata rotonda perché non facciamo una Tirano in fiore? Una Tirano con case dai bei balconi fioriti, con delle aiuole curate, con giardini pubblici lindi, con fontane lucenti, insomma una Tirano che possa attrarre tanti tedeschi e non solo tedeschi?. Mi sembra di sentire dire: i fiori costano e vanno curati con amore ogni giorno e “da la belèza se mangia giù negùt (dalla bellezza non si mangia)”. Considerazione poco pertinente al giorno d’oggi.

Sappiamo bene che la Grazia e la Bellezza non hanno prezzo e, se hanno un prezzo hanno anche un ritorno di immagine e di danaro per il territorio. Chi ha orecchie, anche non girevoli, intenda. Teorema: quest’anno mettiamocela tutta per avere una Tirano in fiore, con la bellezza si mangia.

Méngu