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Il Contributo dello scambio sul posto

ECONOMIA E POLITICA - 12 10 2023 - Ezio (Méngu)

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/Scambio sul posto
Fonte: fotovoltaiconorditalia.it/mondo-fotovoltaico/scambio-sul-posto-calcolo-con-esempio-pratico

Visionando la semplice figura allegata si potrà capire in pratica il “meccanismo dello scambio di energia elettrica sul posto". Gli attori principali dello scambio sul posto sono i “ prosumer” cioè chi consuma l’energia  ma anche chi la produce. Il “ consumer “ è  solo quello che la consuma . L’energia prodotta in eccedenza viene messa in rete sul punto di scambio con la rete del gestore oppure può essere immagazzinata in sistemi di accumulo “ storage “ ( batterie ) che permettono di immagazzinare l’energia per poi servirsene quando necessita.

 

Ora però poniamo la nostra attenzione su un esempio di “ Prosumer “, cioè una villetta  sul cui tetto sono stati installati del pannelli solari. Nella villetta esiste un consumo di energia elettrica che a volte può essere sufficiente e a volte insufficiente per la gestione normale dell’abitazione. La villetta è collegata alla rete elettrica. Poiché il consumo di energia elettrica nella villetta è variabile, così come la produzione dei pannelli solari installati sul tetto dell’abitazione, succede che per riuscire a mantenere i servizi in casa preleviamo o forniamo energia sul punto di scambio di rete.  È chiaro che l’energia che preleviamo sarà pagata in bolletta come da contratto con il gestore, mentre l’energia  che  forniamo verrà valorizzata con dei conteggi del GSE ( gestore dei Servizi Energetici ) e pagata in funzione delle fasce orarie ( F1- F2- F3 ) 

 

Note: vedi figura

 

-Un contatore monodirezionale   ( contatore di produzione )   è installato dopo l’inverter e conteggia i kwh  prodotti dai pannelli solari. Il Consumo della casa viene prelevato istantaneamente dopo l’inverter che trasforma la c.c. generata dai pannelli solari in c.a. Quindi la quota di energia auto- consumata non transita nel contatore bidirezionale installato sul punto di consegna ma solo nel contatore di produzione.

- Un contatore bidirezionale è installato nel punto di consegna e quindi di allacciamento  alla rete.  

 

Esempio indicativo:

Se l’impianto fotovoltaico produce, ci possono essere due soluzioni possibili: 

1 °tutta l’energia viene auto- consumata nell’istante della produzione.

2° una parte viene immessa in rete e conteggiata dal contatore di scambio.

Quindi abbiamo due fonti di alimentazione della casa: quella tramite i pannelli solari e l’altra dalla rete. Per il conteggio dell’energia bastano i due contatori installati.( Quello della produzione solare ( monodirezionale)  e quello del punto di consegna ( bidirezionale ) . Il rimborso che si avrà per lo scambio di energia sul posto è un rimborso “ virtuale “ che ripaga l’utente che ha immesso energia in rete. La remunerazione non è per la sola vendita di energia , ma contempla anche il rimborso dei servizi di rete  quali la distribuzione , il dispacciamento, la misura  e alcuni oneri di sistema. Oltre a questi rimborsi vengono pagate le eccedenze se alla fine dell’anno solare l’energia immessa in rete è maggiore del totale dell’energia prelevata. Vengono pagate a conguaglio di fine anno e ai fini fiscali trattate come se fosse una vendita di energia al prezzo di mercato dell’anno precedente.

Formula del Contributo scambio sul posto

  • Formula: Cs = min [Oe;Cei] + CUsf x Es , dove: Il “contributo in conto scambio “ è uguale al valore Minimo ( min ) tra “ Onere Energia “ ( Oe)  ed il “ Controvalore dell’Energia Immessa in rete” ( Cei ) + il “ Corrispettivo di scambio forfettario relativo ai Servizi “ ( CUsf)  della “ Energia scambiata in rete” ( ES) .
  • Oe = Onere energia, cioè il prezzo dell’energia elettrica prelevata dalla rete e pagato dall’utente. Il prezzo dell’energia è espresso in euro ed è il prodotto tra i Kwh prelevati ed il prezzo unico nazionale (PUN) (questo è un elemento di novità delle semplificazioni attuate da inizio 2013). Il prezzo unico nazionale è variabile in base ai prezzi di mercato ed è una media nazionale dei prezzi rilevati ogni mese in ogni regione.
    Quindi: Oe = Kwh x PUN.
  • Cei = Controvalore dell’energia immessa, cioè il prezzo, o meglio il valore economico, dell’energia immessa in rete. Questo è il prodotto tra Kwh immessi ed il prezzo zonale dell’energia sul “mercato del giorno prima”. Ogni giorno infatti, in tempo reale, come una vera e propria borsa, i prezzi di acquisto e vendita dell’energia fluttuano in base alle dinamiche del mercato.
    Quindi: Cei = Kwh x prezzo energia sul mercato del giorno prima.
  • CUsf = Corrispettivo Unitario di Scambio Forfettario, cioè un valore espresso in centesimi di euro calcolato forfettariamente dal GSE  in base a vari parametri. Nel dettaglio questo valore contiene le tariffe di: trasmissione, distribuzione, dispacciamento ed alcuni oneri normalmente addebitati in bolletta (componenti A, UC, UC3 e UC6) vigenti nel mese in corso (non viene rimborsata la componente MCT).
    Quindi: CUsf = c€/kwh
  • Es = Energia Scambiata, cioè i Kwh che ho prima immesso e poi ri-prelevato per i miei consumi. Tecnicamente è pari al minimo tra kwh immessi e kwh prelevati in totale durante l’anno.Quindi: Es = Kwh scambiati con la rete.

 

Ipotizziamo un impianto fotovoltaico da 10 Kw. Con questo profilo di produzione/consumo su base annuale:

  • energia prodotta: 12.000 kwh
  • energia autoconsumata istantaneamente 4.000 kwh
  • energia immessa in rete: 8.000 kwh
  • energia prelevata dalla rete: 3.000 kwh

 

Ipotizziamo il PUN ( Prezzo Unico Nazionale ) dell’energia a 0,08 €/kwh ed il prezzo dell’energia sul mercato del giorno prima a 0,07 €/kwh. Ipotizziamo anche il corrispettivo unitario forfettario relativo ai servizi (distribuz, dispacciamento, trasporto, misura e alcuni oneri di sistema) a 0,06 €/Kwh. Quest’ultimo parametro è quello più ostico da calcolare.

Cs = min [ 0,08 x 3.000 ; 0,07 x 8.000] + 0,06 x 3.000=

= min [ 240 ; 560 ] + 0,06 x 3.000=

= 240 + 180 = 420 euro.

Il contributo potrebbe essere intorno ai 420 euro.
Ricordiamo che il contributo non rimborsa le imposte pagate in bolletta, che sono circa il 34% della bolletta.

Il contributo, inoltre, non viene tassato come “reddito aggiuntivo” per l’utente. E’ più simile, infatti, ad un “contributo di rimborso” sulle bollette pagate: no IVA, dunque, nè Irpef

Eccedenze

In questo esempio, infine, le immissioni totali di energia in rete (8.000 kwh)  sono maggiori dei prelievi (3.000 kwh), o meglio: il valore economico delle immissioni in rete è maggiore del valore economico dei prelievi fatti dalla rete.
Per questo motivo il titolare dell’impianto potrà beneficiare, oltre che del contributo in conto scambio, di un’eccedenza per tutta l’energia immessa in rete in più rispetto a quella prelevata.

 

Qual è il valore economico di questa eccedenza? Non è altro che la differenza tra il valore dell’energia immessa ed il valore dell’energia prelevata.

Nel nostro esempio sopra riportato l’eccedenza è pari a questa differenza:

Eccedenza = [ (0,07 x 8.000)  –  (0,08 x 3.000) ] € =

= 560 – 240 = 320 €

Se il titolare richiede la sua liquidazione monetaria, questa verrà sottoposta a tassazione (come “Altri redditi” Irpef, non serve partita Iva per i piccoli impianti). In caso contrario questi 320 euro verranno messi a credito nel contributo dello scambio sul posto dell’anno successivo.

 

Conclusione

Espongo la mia opinione sul tema delle Comunità Energetiche Rinnovabili: la popolazione dovrebbe leggere con attenzione la molta documentazione diffusa dai Media sulle Comunità Energetiche Rinnovabili per poter capire quale grande opportunità viene data al cittadino.  Con la stesura dei sei articoli pubblicati su questo giornale, di certo non esaustivi, ho cercato di esporre i concetti base del sistema. Molti regolamenti sono già attuativi, altri in fase di approvazione e presto il tutto sarà legge definitiva.

 

Spero di vedere nascere molte Comunità Energetiche in Valtellina, in particolare di quelle elettriche con l’uso di pannelli solari, ma anche delle biomasse e biogas. La nostra Valle è quella dei mille campanili e, pensando al passato, vengono in mente le mille piccole aggregazioni di paese con le loro particolarità ed esperienze. Così mi piace pensare che ogni valtellinese sia propositivo sul tema della produzione – consumazione di energia elettrica locale, pensando anche ai sistemi di accumulo di energia con batterie e centrali di pompaggio.  

 

Ma se in Valle abbiamo mille campanili, occorre dire che alcune campane squillano a volte non in sintonia ma in opposizione di fase tra loro con un suono stonato, non gradevole. Può essere che il tirare di corde non è all’unisono e, per questo, alcune iniziative sul “bene comune “faticano a decollare e ad attuarsi.   

 

E’ successo anche per il caso dell’utilissimo progetto della Società Terna sulla Razionalizzazione delle linee elettriche in Valtellina. Vi era forse chi tirava la corda verso il basso, mentre qualcuno la tratteneva in alto e così le corde delle campane di alcuni Comuni interessati hanno suonato in modo stonato?  Forse che qualche campana si è rotta suonando a martello? Ora il progetto per la razionalizzazione delle linee in Valtellina, purtroppo, è in stallo. 

 

Spero, come molti altri cittadini, che tutto si ricomponga e che, con la nascita di numerose Comunità Energetiche Rinnovabili, si possa procedere anche alla Razionalizzazione delle Linee elettriche di Valtellina che oltre a portare altissima tecnologia porterà investimenti per circa un miliardo e settecento milioni di euro. La potente linea a doppia terna 380 kV in progetto ingloberà nella sua “pancia “le linee minori a 220 kV liberando una grande quantità di suolo preziosissimo in Valle.  

Fine

 

Ezio (Méngu)

 

Per leggere i cinque articoli già pubblicati vedi sotto 

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