In aumento le offerte di lavoro in provincia
ECONOMIA E POLITICA - 24 10 2024 - Guido Monti
Segnali contrastanti per l'economia valtellinese. Se da un lato la Uil ha segnalato un consistente aumento della cassa integrazione, dall'altro la Camera del Commercio di Sondrio rende noto che sono 1.210 le opportunità lavorative offerte dalle imprese provinciali nel mese di ottobre, 40 in più rispetto allo stesso mese del 2023 (+3,4%) e 6.640 nel trimestre ottobre-dicembre, 1.100 in più rispetto all’intero trimestre dell’anno precedente (+20,1%). A guidare la crescita prevista per il mese di ottobre e soprattutto per il trimestre in corso è di nuovo il settore dei servizi, dove sono 780 i contratti programmati a ottobre e oltre 5.550 nel trimestre (940 unità in più rispetto a 12 mesi fa, +20,4%). In particolare il comparto turistico, comprensivo dei servizi di alloggio e ristorazione, prevede 270 entrate nel mese, seguito dai servizi alle imprese (210), dal commercio (190) e dai servizi alle persone (100). Per l'ultimo trimestre dell'anno oltre la metà delle opportunità lavorative (6.640) viene dal settore turistico, con 3.470 ingressi previsti (780 unità in più rispetto a 12 mesi fa, pari al 29%), anche grazie all’avvicinarsi della stagione invernale. Seguono il commercio con 950 unità (+14,5% sull’anno precedente), i servizi alle imprese (790 unità, +21,5%) e i servizi alle persone (350 unità, -18,6%). Per quanto riguarda l'industria, si prevedono 430 entrate complessive nel mese (+19,4% rispetto allo stesso periodo del 2023) e 1.090 nel trimestre (+19,8%) di cui, a ottobre, 320 per l’industria manifatturiera e 110 nelle costruzioni (rispettivamente 840 e 250 nel totale trimestrale). La percentuale del settore industriale sul totale delle opportunità lavorative si attesta in provincia al 16,4%. Sotto l'aspetto delle dimensioni, sono le piccole imprese fino a 49 dipendenti le realtà che maggiormente ricercano lavoratori, con 760 assunzioni previste per ottobre (62,8% del totale, -30 unità rispetto a ottobre 2023) e 4.650 per il trimestre (+430). Seguono le grandi imprese con oltre 250 dipendenti, con 230 assunzioni a ottobre 2024 (+80 unità) e 610 nel trimestre (+200 unità) e le medie imprese tra 50 e 249 dipendenti con 220 ingressi nel mese (-10 unità) e 1.380 nel trimestre (+490 unità). Torna ad aumentare crescere la richiesta di personale con formazione o diploma professionale (40% del totale), seguito da diploma di scuola media superiore e scuola dell’obbligo (entrambi al 26%), mentre la laurea torna ai livelli del periodo precedente (8%). Tra le professioni risulta di difficile reperimento il personale ad indirizzo elettronico (77,4%), quello del benessere (68,2%) e dell'edilizia (65,4%), mentre a livello di istruzione secondaria superiore scarseggiano i diplomati ad indirizzo turistico, enogastronomico e dell'ospitalità, nel 68,8% dei casi. Quanto alla tipologia contrattuale, cresce ancora di poco la percentuale di contratti stabili (a tempo indeterminato o apprendistato) previsti a ottobre, pari al 24% del totale, anche se i contratti a termine si confermano come la tipologia maggiormente offerta, pari al 76% del totale. E' in leggero aumento la differenza tra domanda e offerta di lavoro, con le imprese provinciali che segnalano problemi di reperimento per 594 assunzioni (49,1% del totale), e indicano come causa prevalente la mancanza di candidati (nel 31,4% dei casi), mentre la inadeguata preparazione si aggira attorno al 13,5%. Nel mese in corso le professioni meno semplici da reperire sono i dirigenti e tecnici ad elevata specializzazione, nel 57,4% dei casi. Nello specifico si fatica a scovare tecnici della salute (nel 65,2% dei casi). E sempre difficili da reperire sono pure gli operai specializzati (nel 53,1% dei casi), in particolare meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori di macchine fisse e mobili (81,5%), addetti alle rifiniture delle costruzioni (75,9%) e fonditori, saldatori, lattonieri, calderai e montatori di carpenteria metallica (74,1%). Nei servizi è difficile trovare personale nel 48% dei casi, e addirittura del 58,2% per quanto concerne gli esercenti e gli addetti alle attività di ristorazione. A quasi un terzo dei candidati viene richiesta un'esperienza professionale specifica o comunque nello stesso settore. L’interesse per i giovani con meno di 30 anni arriva al 37%, soprattutto per l’inserimento in aree direzionali o dei servizi generali (66,7%), e in aree commerciali e di vendita (53,6%). Guido Monti
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