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Infrastrutture: Un territorio al limite della paralisi

ECONOMIA E POLITICA - 10 10 2024 - Redazione

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Le province di Lecco e Sondrio stanno affrontando una crisi infrastrutturale senza precedenti, con disagi che colpiscono duramente imprese, cittadini e l’intera economia locale. L'inefficienza delle infrastrutture viarie e ferroviarie è ormai cronica, aggravata da una pianificazione insufficiente e dall’esecuzione lenta dei lavori. La situazione, secondo gli esperti, è destinata a peggiorare se non si interviene tempestivamente.

 

 

Le criticità sulla rete viabilistica delle province di Lecco e Sondrio sono esplose negli ultimi mesi, creando un contesto di difficoltà quotidiane per chiunque debba spostarsi. “I limiti della rete infrastrutturale sono noti da tempo, ma le difficoltà stanno diventando insostenibili. Questo incide gravemente sull’economia territoriale e ci rende meno competitivi,” ha dichiarato Marco Campanari, Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio.

 

 

Campanari sottolinea l’urgenza di un confronto puntuale e continuativo con il mondo produttivo per affrontare le questioni infrastrutturali. “È inaccettabile che non vi sia un tavolo di confronto sulle emergenze della viabilità, nonostante le evidenti difficoltà,” ha aggiunto. La mancanza di una pianificazione concertata e i ritardi nei lavori hanno portato alla paralisi di province ad alta intensità produttiva come Lecco e Sondrio.

 

 

Le recenti chiusure e i ritardi nella riapertura dei cantieri sulla SS 36 hanno causato notevoli disagi, soprattutto in Valtellina e Valchiavenna. A peggiorare la situazione, il caos ferroviario caratterizzato da ritardi, congestioni e cancellazioni frequenti dei treni. “La motivazione del ‘guasto alla linea’ è ormai diventata la norma, il che è francamente inaccettabile,” ha affermato Campanari.

 

 

La prossima chiusura del ponte di Brivio per opere di riqualificazione, prevista per 16 mesi, è un esempio lampante della crisi. Riccardo Riva, coordinatore del Gruppo tecnico Infrastrutture di Confindustria Lecco e Sondrio, ha proposto soluzioni temporanee come il posizionamento di un ponte mobile per limitare i disagi. “Un confronto costruttivo e una pianificazione di medio e lungo periodo sono indispensabili,” ha dichiarato Riva.

 

 

Nonostante alcuni progressi, come l’ammodernamento degli svincoli della SS 36 in vista delle Olimpiadi del 2026, mancano obiettivi significativi come la realizzazione di una terza corsia lungo tutta la SS 36. “Recriminare non avrebbe senso, ma è indispensabile limitare i disagi e approntare un serio piano di sviluppo strategico della rete viabilistica,” ha concluso Riva.

 

 

Confindustria Lecco e Sondrio ribadisce la sua disponibilità a collaborare con le istituzioni per trovare soluzioni efficaci. “Stiamo lavorando a un ulteriore aggiornamento del nostro Dossier Infrastrutture e chiediamo di essere coinvolti nelle discussioni per condividere strategie e soluzioni,” ha concluso Campanari.

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