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Melavì verso il fallimento: lavoratori in allarme

ECONOMIA E POLITICA - 12 03 2025 - Redazione

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Cresce la preoccupazione tra i lavoratori di Melavì, la cooperativa agricola che da anni rappresenta un punto di riferimento per la produzione di mele nella provincia di Sondrio. Secondo quanto denunciato dai sindacati FLAI CGIL, FAI CISL e UILA UIL, l'azienda sarebbe a un passo dal fallimento, una situazione di emergenza che potrebbe mettere a rischio oltre 150 posti di lavoro.

 

La notizia, appresa dalla stampa locale, ha destato grande sorpresa tra i rappresentanti sindacali, i quali ricordano come solo pochi mesi fa l'azienda parlasse di piani di rilancio e diversificazione delle colture. Nel corso dell'autunno 2024, durante un incontro sindacale, la dirigenza di Melavì aveva illustrato strategie per ampliare i mercati e rafforzare il marchio. Tuttavia, da allora, il silenzio dell'azienda alle richieste di aggiornamento ha alimentato dubbi e incertezze sul reale stato di salute della cooperativa.

 

Un settore a rischio

Melavì rappresenta una realtà significativa per l'occupazione agricola locale. Oltre ai 14 dipendenti a tempo indeterminato, impiega ogni anno circa 140 lavoratori stagionali, con un monte salari annuo che si aggira intorno a 1,8 milioni di euro (dati EBAS 2024). La crisi della cooperativa non colpisce solo i dipendenti diretti, ma rischia di avere ripercussioni su tutto il comparto agricolo della provincia.

 

Le difficoltà del modello cooperativo

Nata nel 2013 con l'obiettivo di valorizzare la produzione locale, Melavì ha però incontrato numerose difficoltà nel corso degli anni. Secondo i sindacati, la scarsa propensione alla cooperazione e un'eccessiva frammentazione imprenditoriale hanno compromesso il successo dell'iniziativa, limitando le possibilità di competere con le produzioni trentine e di affermare un marchio distintivo di "Agricoltura Montana di Qualità".

 

Un problema di immagine alla vigilia delle Olimpiadi

La crisi di Melavì rischia di gettare un'ombra sull'intera valle, a pochi mesi dalle Olimpiadi invernali del 2026. Una situazione che, oltre a mettere a repentaglio numerosi posti di lavoro, potrebbe danneggiare l'immagine del territorio, noto per le sue eccellenze agricole.

 

Sindacati: "Non siano i lavoratori a pagare il prezzo"

Di fronte a questo scenario, i sindacati chiedono chiarezza e responsabilità. "Serve trasparenza da parte dell’azienda, ma anche delle istituzioni locali e regionali, che in questi anni hanno sempre sostenuto l’iniziativa", dichiarano in una nota. Per questo motivo, è stata avanzata una richiesta urgente di incontro con la dirigenza di Melavì e l'apertura immediata di un tavolo istituzionale per trovare soluzioni concrete alla crisi.

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