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Metaverso: ottava puntata della rubrica

ECONOMIA E POLITICA - 30 11 2023 - Ezio (Méngu)

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/realtà aumentata

Nelle puntate precedenti chi ha avuto la pazienza e la resilienza di leggere i precedenti articoli si sarà accorto che l’intento era quello di non scrivere con la sapienza del ricercatore o del matematico ma di far conoscere “all’uomo della strada “queste nuove macchine che nell’immaginario collettivo turbano il sonno a molti. Molti di noi che hanno una modesta cultura sull’argomento e sono preoccupati, desiderano che questa “moda” dell’intelligenza artificiale sia presa per il verso giusto, sia capita a sufficienza e incanalata in un corretto alveo di una etica corretta. Qui si invoca il legislatore ad intervenire in tempo utile poiché si ha l’impressione che queste moderne tecnologie si sono sparse a macchia d’olio secondo gli interessi degli utilizzatori. Sono tecnologie che possono dare beneficio economico alla società manifatturiera, nei molti settori dell’industria e nell’antinfortunistica, ecc. ecc.

 

Abbiamo parlato di come è nata la così detta “intelligenza artificiale “ e di come si sia sviluppata, ora possiamo parlare della realtà aumentata e della realtà virtuale del Metaverso.

 

Definire in breve queste “ intelligenze artificiali “  con le loro caratteristiche ci è necessario per poi capire i mondi virtuali Metaverso. Tutte queste nuove tecnologie sono nate anche grazie alla potenza di calcolo di programma e soprattutto grazie a tutti noi, per l’infinità di dati che abbiamo fornito sul Web , magari inconsapevolmente e spinti dalla necessità o dalla curiosità di conoscere. 

 

  • La realtà aumentata si può definire come il frutto di quelle applicazioni di aiuto per progettare, pianificare, specificare, informare in un ambiente già esistente.  Un esempio potrebbe essere: visualizzazione tramite proiezione su delle tavole parte di edifici in modo da non recarsi sul posto dove realmente sono ubicati, oppure aiuti applicati alla didattica, al marketing, alla cultura ecc.  La realtà aumentata è quindi una tecnologia di arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni da noi manipolate elettronicamente e che noi non potremmo distinguere con i nostri sensi, ma che, sovrapposte a immagini e testi, l’utente vede intorno a sé senza oscurare del tutto il mondo reale che lo circonda.
  • La realtà virtuale è una tecnologia elettronica che immerge l’utente in un mondo qualsiasi a tre dimensioni nascondendo interamente il mondo reale che lo circonda. La realtà virtuale proietta l’utente in qualsiasi luogo consentendogli di vivere in prima persona in aree dove si simula qualsiasi cosa, in uno spazio nuovo indossando un visore o opportuni occhiali. Il fine della realtà virtuale è dunque quello di simulare un ambiente reale per mezzo di tecnologie elettroniche in modo tale che chi sperimenta questa tecnologia ha l’impressione di trovarsi realmente in quell’ambiente, mentre il mondo reale scompare alla sua percezione. 
  • Il Metaverso, termine associato alla fusione di due parole “ meta “ ( punto di arrivo )  e “ universo “  è uno spazio virtuale a tre dimensioni facilitato e condiviso  dall’uso di visori  da più utenti in una realtà virtuale o aumentata o di altre tecnologie immersive in cui le differenze con la realtà del mondo reale che ci circonda sono quasi impercettibili. Nello spazio virtuale del Metaverso è possibile lavorare, incontrarsi, acquistare beni e concludere affari, ecc, ecc,. 

 

Parliamo di Metaverso

 

Per capire cos’è il Metaverso occorre parlare e capire alcuni concetti chiave come il concetto di NFT, il concetto di Web 3.0, e il concetto di Block- chain, di Criptovalute . Questi nuovi vocaboli definiscono una evoluzione tecnologica che crea nuovi mercati e nuove economie. Sono tecnologie difficili da capire il loro percorso futuro e a quali soluzioni si adotteranno con la sempre più rapida evoluzione tecnologica.

 

La prima pagina storica del Web è stata creata nel 1990, quando è nato ufficialmente Internet. Nessuno si sarebbe aspettato cosa sarebbe successo in seguito. Nessuno sospettava che sarebbero poi nati i social network, gli influencer, l’e- commerce . Agli inizi Internet si pensava fosse un nuovo modo per potersi connettere, per condividere i dati con più persone. Poi sono nate altre piattaforme più evolute. Nel 2005 è uscito il primo video di You Tube e anche in questo caso nessuno si immaginava quanto sarebbe diventata importante la piattaforma.

 

Ora è nato il Metaverso e capire cosa diventerà il Metaverso è difficile se non impossibile. Cosa sarà il Metaverso tra dieci anni? Possiamo parlare del Metaverso che oggi esiste nella sua tecnologia, certo non completa e da affinare, ma, io credo, che nessuno sia in grado di capire dove questa tecnologia ci porterà. Questa tecnologia sta già iniziando a connettere il mondo Reale con il mondo Virtuale, ma cosa veramente sta succedendo non lo sappiamo.

 

Per riuscire a capire il Metaverso attuale occorre capire alcuni concetti fondamentali.  Possiamo concepirlo come l’intersezione di tre cose, ovvero del Web.3.0, del concetto di  Block-Chain e del concetto di NFT .

 

Parliamo ora della nascita del Web 3.0. I Web precedenti al Web 3.0 di Internet non avevano una interazione diretta tra il contenuto e l’operatore. Poi il Web ha incominciato ad evolversi e sono iniziati a nascere i Social Media, pagine di login, abbiamo cominciato a creare i nostri profili all’interno di determinate piattaforme, sostanzialmente con il Web 2.0 che è quello su cui  siamo abituati a  fare . Questa evoluzione è stata possibile, attraverso piattaforme proprietarie che hanno “preso” miliardi e miliardi di nostri dati e li hanno “venduti “ai Advisor . Noi sul Web 2.0 siamo continuamente monitorati e le aziende accumulano sempre più dati su di noi, poi li danno alle aziende che fanno pubblicità o a chiunque di noi che vuole fare pubblicità in modo da utilizzare, in un verso o nell’altro, ogni nostra informazione.

 

Nel Web 2.0 noi siamo il prodotto di questo ecosistema, la nostra possibilità di interagire è frutto dei nostri dati personali e all’interno di questo Ecosistema noi però non siamo proprietari di nulla. Anche i video che carichiamo sui Social non sono di nostra proprietà poiché si caricano all’interno di una piattaforma che detiene la proprietà di tutto quello che viene caricato sopra.  Naturalmente, pian piano, ci  sono stati dei cambiamenti, sono stati fatti dei contratti , ma il principio base per capire il Web. 3.0 è proprio di capire che nel Web 2.0 non possediamo niente, possiamo possedere il dominio del nostro sito Web, praticamente null’altro.

 

Il  web 3.0  è una evoluzione del Web 2.0 che stiamo vivendo ed è probabile che diventeremo in futuro proprietari di qualcosa.

 

Continua …

 

Ezio (Méngu)

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