Quasi serie (139): Universo 2018

“L’Universo è comunemente definito come il complesso di tutto lo spazio e di ciò che contiene il che comprende tutta la materia e l’energia, i pianeti, le stelle, le galassie e il contenuto dello spazio intergalattico. L’osservazione scientifica dell’Universo, la cui parte osservabile ha un diametro di circa 92 miliardi anni luce suggerisce che l’Universo sia stato governato dalle stesse leggi e costanti fisiche per la maggior parte della sua storia e in tutta la sua esternazione osservabile e permette delle interferenze delle sue fasi iniziali. La teoria del Big Bang è il più accreditato modello cosmologico che descrive la nascita dell’Universo, si calcola che il Big Bang sia avvenuto circa 13.708 miliardi anni fa”

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Quanto scritto è stato riportato dal computer (Wikipedia). I lettori di questo quotidiano si chiederanno “cosa vorrà raggiungere questo imbrattacarte per iniziare il pezzo odierno con un argomento che a dichiarare di difficile comprensione è dire poco. Sfruttando il computer ho stampato due fotografie riportanti l’Universo, fotografie che ho ritenuto importante riportare sull’articolo odierno. ”L’Universo comprende tutta la materia e l’energia, i Pianeti, le stelle, le galassie”. Noi mortali stiamo vivendo sul Pianeta denominato Terra, siamo dei granelli di sabbia in movimento attorno al Sole. Fantasticando pensiamo che qualcosa stia avvenendo anche nell’Universo, qualcosa che giustifichi ciò che di strano succede lassù.

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Nelle due foto è raffigurato l’Universo. Sembrano, i Pianeti, tanti palloni in libertà. Da ragazzo sono stato un amante del gioco del calcio. Avevo l’incarico di commentare per il “Corriere della Valtellina”, per l’amico direttore del settimanale dottor Tuia, le partite di calcio dei “canarini” del Tirano. E’ passato da allora più di mezzo secolo ed oggi odio lo sport allora preferito. Non ho alcuna stima dei responsabili della Rai che, per fare ascolto, sia alla radio che in televisione, trasmettono le partite giorno e notte. Ritornando all’Universo, da ignorante, non posso entrare nei particolari. Posso solamente annotare che il pianeta Terra, da alcuni anni, ci sta facendo brutti scherzi. La temperatura attorno a tutto il globo ha subito e subisce notevoli aumenti. I ghiaccai ai poli, una volta definiti eterni, cadono a pezzi, gli altri in ogni parte del continente ogni anno spariscono o hanno spessori sempre minori. Tutti siamo a conoscenza dell’importanza della presenza dell’acqua. L’oro bianco non può mancare, la sua presenza è la nostra vita.

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Purtroppo i miei genitori mi hanno trasmesso la loro sensibilità. La mia salute è “ballerina” e da diversi giorni ho abbandonato la lettura dei giornali e la visione di certi programmi televisivi. La mia, dicono i medici, è una forma d’ansia che mi toglie la serenità. Non ne avrei motivo perché ho alle spalle più di venti anni di pensione, anni trascorsi senza pensieri, in famiglia.

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Da vari anni, sino ai primi sintomi del malessere, ho seguito sui mass media gli avvenimenti locali, nazionali e mondiali. Ho una rubrica che ho battezzato “Quasi Serie” e sono al numero 149. Articoli che l’amico Marco Travaglia riportava sul suo quotidiano online “Intornotirano”. In questi anni gli avvenimenti negativi di gran lunga hanno superato quelli positivi e chi scrive li ha fissati su carta. I lettori, a questo punto, stanchi di aver letto sin qui, penso che chiuderanno il giornale e buona notte. A quei pochi che non amano interrompere a metà le letture dico di seguirmi ancora, forse la loro costanza verrà riparata.

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Abbiamo iniziato con l’Universo, proseguito con quanto è accaduto al nostro Pianeta Terra, ma mi corre l’obbligo di annotare quanto vissuto dalle persone che calpestano il nostro suolo in questo 2018. Forse troverò la causa della mia ansia. Papa Francesco è stato il primo a dire che la terza guerra mondiale era iniziata. Guerra presente in ogni continente. I popoli hanno dimenticato quanto annunciato dal Papa argentino, la misericordia. All’amore per il nostro prossimo prevale l’odio. Ricordando la mia gioventù rivedo l’Oratorio frequentato a Tirano. La mia formazione, dopo quella datami dai genitori, l’ho avuta nel fabbricato che costeggia il fiume Adda. Oggi abbiamo buona parte dei giovani che crescono senza guida, sono lasciati allo sbando dai genitori divorziati. Il divorzio può essere condiviso nella famiglia quando non ci sono figli. Non posso pensare ad una cameretta vuota.

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Il 4 marzo saremo chiamati a votare per la formazione del nuovo Governo. Termino questo lungo articolo rivolgendomi al popolo italiano. Non dovete mettere la croce sui nomi dei candidati perché appartengono a questo o a quel Partito. Il nuovo esecutivo deve essere costituito da persone che avranno dimenticato il passato e che hanno a cuore solamente i problemi che devono essere risolti nel minor tempo possibile. Persone che amano la loro Patria, non il loro portafoglio.

Giancarlo Bettini