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Sciopero per il rinnovo contrattuale: Lunedì 16 settembre la protesta dei lavoratori UNEBA

ECONOMIA E POLITICA - 14 09 2024 - Redazione

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Lunedì 16 settembre, le lavoratrici ed i lavoratori afferenti al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) UNEBA incroceranno le braccia anche nella provincia di Sondrio, unendosi alla protesta nazionale per rivendicare un rinnovo dignitoso del loro contratto. Dopo quattro anni dalla scadenza del contratto e 17 mesi di trattative infruttuose, lo sciopero si pone come un atto di forte contestazione nei confronti delle proposte considerate inaccettabili da parte datoriale.

 

Motivazioni della protesta - La rottura del tavolo negoziale con UNEBA (Unione Nazionale Enti e Iniziative di Assistenza Sociale) ha scatenato una reazione di sdegno e rabbia tra i lavoratori. La proposta di un incremento netto medio di soli 35 euro mensili (50 euro lordi, vincolati agli stanziamenti pubblici) è stata giudicata indecorosa, specialmente per un settore dove le paghe sono già molto basse.

 

Il presidio a Milano - In Lombardia, la protesta sarà accompagnata da un presidio unitario sotto la sede regionale di UNEBA a Milano, in via Pattari 6, dalle ore 10 alle 13. Le organizzazioni sindacali della provincia di Sondrio spiegano che la partecipazione al presidio è una forma di solidarietà e di pressione per ottenere condizioni contrattuali migliori.

 

La situazione in provincia di Sondrio - Nella provincia di Sondrio, circa 500 lavoratori di una decina di enti applicano il contratto UNEBA. Questi lavoratori operano in vari ambiti del settore socio-sanitario assistenziale, tra cui RSA, centri diurni per disabili, associazioni che si occupano di migranti e minori non accompagnati. Nonostante la dedizione e il cuore che mettono nel loro lavoro, questi lavoratori si sentono spesso sottovalutati e non adeguatamente riconosciuti.

 

La fuga del personale - Le organizzazioni sindacali segnalano una costante fuga del personale verso la sanità pubblica, la vicina Svizzera o altri settori privati che offrono migliori condizioni retributive e contrattuali. Questo esodo è sintomatico di un settore che fatica a garantire un equilibrio accettabile tra carichi di lavoro e compensi.

 

L'appello dei sindacati - "Nel nostro territorio, questa situazione si intreccia con una costante fuga del personale verso la sanità pubblica, la vicina Svizzera o altri settori del privato che offrono migliori condizioni retributive e contrattuali, oltre che un maggiore equilibrio rispetto a carichi di lavoro divenuti, nel tempo, insopportabili e usuranti" affermano le organizzazioni sindacali provinciali. "Ci si aspetterebbe che anche le nostre RSA manifestassero con forza l’esigenza di un nuovo CCNL maggiormente in linea con gli altri contratti del comparto e in grado di reggere la sfida attuale”.

 

La partecipazione allo sciopero - I sindacati invitano tutte le lavoratrici e i lavoratori interessati a partecipare in massa allo sciopero del 16 settembre. L'obiettivo è garantire un contratto equo e dignitoso, essenziale non solo per la tutela dei diritti dei lavoratori ma anche per la stabilità del sistema dei servizi residenziali, fondamentale per le famiglie e la comunità.

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