Uno scrittore che lascia il segno

Che ci fa uno scrittore alla Trombini? Dalla sua Salerno oggi Manlio Castagna è a Tirano per incontrare gli alunni di alcune classi seconde e terze della scuola secondaria di primo grado.  Non è uno sconosciuto: nell’ambito del progetto dedicato alla lettura “Parole leggere” i ragazzi, guidati dai loro insegnanti, hanno sfogliato e in parte letto i suoi romanzi, sia individualmente che insieme in classe. C’era solo l’imbarazzo della scelta: calarsi nel Medioevo fantasy di Draconis Chronicon, inseguire i protagonisti di Dedalo e Dharma al di là dello schermo cinematografico, affrontare con Frida e i suoi amici  le paure e i misteri della trilogia di Petrademone. Anche le pagine dell’ultimo romanzo, “Di fuoco e seta”, per il quale l’autore è tra l’altro candidato allo Strega Ragazzi, hanno trascinato i lettori, giovani e non, sulle strade polverose della Prima Guerra di indipendenza, con la leggerezza che solo la buona letteratura possiede.

La possibilità di incontrare di persona un autore così poliedrico, scrittore, ma anche sceneggiatore e regista, è una preziosa occasione di riflessione, confronto e ascolto reciproco. L’autore diventa così una presenza in carne e ossa, si racconta nelle sue passioni e nelle sue modalità di lavoro, condivide progetti e speranze con un pubblico curioso. 

In un’atmosfera rilassata e piacevole tra un accenno al complicato viaggio in treno (i valtellinesi ne sanno qualcosa!), il palese entusiasmo per il positivo riscontro dell’ultimo romanzo pubblicato e tanti aneddoti sulla sua vita e il suo lavoro il tempo è parso fin troppo breve.

Le domande dei ragazzi hanno sollecitato l’ospite che si è poi prestato al rituale firma copie.

Nel pomeriggio, complice la splendida giornata di sole, quattro passi nel centro storico in compagnia di speciali ciceroni.

Domani si replica per l’intera mattinata con altre quattro classi.