Felici senza la maschera sul viso
CRONACA - 30 08 2021 - Ezio (Méngu)
La gente, per strada, mi appare felice quando non indossa la mascherina sul viso. E’ libera d’un imbarazzante bavaglio. E’ forse questa una felicità di poco conto? Giammai! La mascherina è il simbolo chiaro della nostra fragilità, decadenza, paura d’innanzi alla pandemia di Coronavirus. Quel bavaglio ci appare come una bandiera bianca di arresa innanzi ad un mostro che ci travolge e continua ad affliggerci . E’ un dispositivo di protezione individuale, quasi un giubbotto antiproiettile che, sembra, garantisce una immunità, una sicurezza sperata, ma ci toglie parte della gioia di vivere, poiché la vita è anche sorriso, espressione del viso e il viso è il palcoscenico del nostro spirito. La mascherina sul viso è una barriera che non permette di baciarsi e di scambiarci quelle piacevoli effusioni che ci accompagnano da milioni d’anni. Dio creò l’uomo senza mascherina, poi lo cacciò dal Paradiso per la sua disubbidienza ma non diede la punizione della mascherina. Qual’ è ora il nostro male , il nostro peccato per condannarci a portare la mascherina persino in Chiesa ? Mah! Forse è per il peccato di tracotanza che dilaga in un Mondo dove la LIBERTA’ si sta sciogliendo come la neve al sole e imbavagliare la gente è il modo migliore per non sentire voci di dissenso. Felici senza la maschera sul viso Felicità è non portare la mascherina sul viso, sipario della bocca e del naso , imposizione dei nostri tempi sospetti . Felicità è vedere un viso di donna e godere del suo sorriso. Felicità è incontrarsi, stringersi la mano, abbracciarsi, baciarsi senza sospetti d’infettarci dal virus . Felicità è darsi un segno di pace con uno sconosciuto, e non tornare a casa in fretta per lavarsi le mani. Felicità è pensare ai nostri bimbi sorridenti, senza pianto per punture d’ago, ma tra schioccanti baci sul viso. Questa è la felicità perduta dove la maschera sul viso è imposta per salvarci dal Coronavirus, e anche dai fumi velenosi, dall’aria inquinata, in un Mondo egoista dove l’Uomo brucia i suoi beni. Ezio (Méngu)
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