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Un piccolo gioiello al Centro in Tirano

CRONACA - 10 02 2025 - Ezio (Méngu)

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/Lapide posata a palazzo Salis in Tirano
Lapide posata a palazzo Salis in Tirano

Lo storico Palazzo Salis, uno dei più importanti e prestigiosi edifici della Valtellina, ed è situato nel cuore di Tirano, è un simbolo architettonico e storico della provincia di Sondrio. L'edificio, di proprietà della famiglia Sertoli Salis fin dal Cinquecento, si distingue per la sua facciata tardo-cinquecentesca affiancata da due torri e per il portale barocco progettato su disegno del Vignola. Il palazzo è celebre anche per il suo giardino all'italiana, uno dei più significativi della Lombardia e il più noto della Valtellina.

 

Lapide posata a palazzo Salis in Tirano  

in questa casa

fu ospite

GIUSEPPE GARIBALDI

allorchè nel giugno 1859

alla testa de’ suoi cacciatori delle Alpi

il  nemico d’ Italia

Il consiglio comunale di Tirano

per voti unanimi

deliberava il 12 agosto 1882 

                       

 

SU GARIBALDI

........

A stu eròe dela bàrba grànda

i tiranés g’à dacc ‘na brànda,

par fal pusà giüstu ‘n pitìn

parchè chilò l’è rüàa strachìn.

 

L’éra stacc ‘n tera bàsa

cun i terùn a menà ganàsa,

par fa de lur di galantùm

e ‘l Régn d’Italia dach al num.

 

Igliò di Sàlis l’à vulüü sta

parchè cun lur l’éra de ca,

‘l gh’éra prèsa de rüà sül Stèlvi

par saràch ‘l pas a chìli bèlvi.

 

A memòria dela stòrica pusàda

‘na làpida sül mür l’è stacc tacàda,

che ciàier e nèt la spiéga fo

“chilò i os l’eròe l’à slungàa fo”.

 

Tüt Tiràn ‘l s’à dacc de fa

par Garibàldi vulè unurà,

trénta lìri sa spendüü fo quàsi

par fa ‘n’arch de müs’cc e si.

 

Di Cici Bonazzi

........

 

Giugno 1859:  Il quartiere generale di Garibaldi è a Tirano

In un tempo di globalizzazione dove la memoria del passato tende inevitabilmente a sfumare conviene commemorare un fatto storico avvenuto nel giugno del 1859 in Tirano.

 

Quel fatto lontano nel tempo me lo ricordò alla fine degli anni ‘40 mia nonna Virginia mostrandomi una lapide posata sulla facciata di palazzo Salis dove v’è scritto che nel giugno del 1859, in quel sontuoso palazzo, fu ospite Giuseppe Garibaldi, il comandante dei Cacciatori delle Alpi.

 

Ma perché nel giugno del ’59  Garibaldi era a Tirano e fu ospite a palazzo Salis? 

Nel 1859 si combatteva la seconda guerra di indipendenza nazionale italiana contro l’Austria. Garibaldi era giunto in Valtellina con i suoi volontari perché voleva attaccare gli Austriaci nella zona di belligeranza dello Stelvio.

 

La Valtellina era in fermento per l’indipendenza. Il 6 giugno 1859 i Consiglieri Comunali di Tirano votavano un documento con il quale veniva dichiarata l'annessione al nuovo stato nazionale. Così scrivevano: "Le Vittoriose Armate di Sua Maestà Vittorio Emmanuele, Re di Sardegna, Primo Soldato dell'Indipendenza Italiana, sono entrate nel suolo lombardo e le popolazioni anche di questa Vallata hanno dato le più evidenti prove di anelare all'Indipendenza Nazionale e di brandire le armi per la cacciata dello straniero dopo tanti anni del più duro servaggio. Il Municipio di Tirano aderendo ai voti e ai desideri di una popolazione che,  oppressa da una straniera occupazione militare, fu però sempre Italiana di nome e di fatto, interprete fedele dei sentimenti di quella, dichiara la sua unione agli Stati di Sua Maestà, il magnanimo Re di Sardegna Vittorio Emmanuele, pronti a sottostare a tutti i sacrifici richiesti per l'acquisto dell'Indipendenza Nazionale".

 

La colonna di volontari  garibaldini che marciava sul grande stradone ( attuale statale 38 dello Stelvio )  fu accolta in ogni paese con acclamazione.

 

Tantissimi in Valle avevano sentito parlare del condottiero Giuseppe Garibaldi:  uomo tenace, dallo sguardo fiero, dai capelli lunghi, con lo spadone, sempre in camicia rossa e sul cavallo bianco.

 

La sua fama e la sua strategia d’attacco del nemico austriaco allo Stelvio diede  a molti giovani valtellinesi uno speciale spirito patriottico; forse più di 2000 giovani valtellinesi si misero ai suoi ordini.

 

Fu concordato, tra Garibaldi e Cialdini, che ai Cacciatori delle Alpi sarebbe stata affidata la conquista della Valtellina. Il 24 giugno i primi Cacciatori delle Alpi raggiunsero Tresenda e il 27 giugno S. Antonio Morignone.

 

Garibaldi arrivava a Colico con il resto delle brigate e il 28 entrava in Sondrio. Il 30 a Tirano. Giuseppe Garibaldi scelse Tirano quale sede del suo quartiere generale e fu ospite onorato a palazzo Salis.

 

Il 2 luglio un distaccamento raggiunse ed occupò Bormio. Il 3 luglio 1859 fu occupata Bagni Nuovi e dopo intensi combattimenti Bagni Vecchi.

 

Gli Austriaci si ritirarono a Cima di Spondalunga. La Valtellina era totalmente liberata. Il 3 luglio 1859 il Corpo dei volontari era composto da circa 9.500 uomini, essendo stato rinforzato da un battaglione Valtellinese composto da circa 2000 uomini.
L'8 luglio 1859, i Cacciatori delle Alpi raggiunsero lo Stelvio abbandonato dagli Austriaci.

 

La Valtellina era totalmente liberata. Per tali meriti Giuseppe Garibaldi è rimasto nei cuori dei valtellinesi un personaggio speciale  e leggendario che  ancora oggi vive nei monumenti e nelle lapidi in suo ricordo.

 

Ezio (Méngu)

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