I "balòs" del vaccino antivirus
CRONACA - 28 03 2021 - Ezio (Méngu)
Il vocabolo “balos“, in dialetto tiranese, sta ad indicare una persona scaltra, un birbante, un mascalzone che se ne approfitta della sua intelligenza o della sua posizione sociale a dispetto dei buoni e tonti che al mondo non mancano. Ebbene questa notte ho sognato alcuni “ balòs “. Nel sogno miriadi di vecchi erano in colonna per farsi vaccinare dalla epidemia di Coronavirus. La fila iniziava in piazza Cavour, proprio sotto la statua della Maria Lüisa che mi sembrava fuori dalla “ asce “ mentre scriveva nervosamente sul libro di sasso : “méi quàndu ‘l cumandàva Francescu Giüseff “ . Ho visto il sindaco mentre guardava dalla finestra la lunga colonna degli anziani. La fila degli “ antichi “ continuava fino in piazza della Basilica della Madonna di Tirano dove il Rettore con il megafono diceva alla squadra dei vaccinatori con braccio disteso e pugno chiuso : “precedenza ai vecchi e alle persone fragili“. Eravamo tutti ben distanziati e con la mascherina FFP3, quella che ci protegge in maggior misura. Ero in fila, nel piazzale della Basilica, poiché anch’io sono vecchio, quando d’un tratto vedo un uomo giovane che mi passa a lato con passo baldanzoso e con la mascherina ben tesa sul viso. Portava un camice bianco con una croce rossa sul petto. L’ho seguito con gli occhi. Si è infilato sotto la tenda delle vaccinazioni e dopo alcuni minuti lo vedo uscire senza camice bianco. Lo riconosco. E’ “ ‘l Giuanìn “ , quello che al mercato del bestiame, nel mio sogno, ha drogato la sua mucca malata per farle l’occhio sano come un corallo e venderla a caro prezzo. Giuanìn mi passa a lato. Ci riconosciamo e con un colpo ben deciso mi allunga sotto il viso il braccio destro e con il sinistro si batte una manata da manuale , sul muscolo del braccio destro e dice “ ciàpa ! “ e se ne va ridendo. Poi arriva una giovane signora che porta il contrassegno della “ protezione civile “. Entra nella tenda e poi dopo un poco esce anche lei senza maglietta con logo. La riconosco , la saluto e mi dice con il solito gesto del Giuanìn “ciàpal ‘n chè post “ e se ne va frettolosa. E così via per altri dieci balòs che conosco , mentre noi vecchi, in colonna siamo sempre lì fermi ad aspettare. Vedo però, sempre nel sogno, che il Rettore prende nota di quei balòs su un taccuino. D’un tratto esce un infermiere dalla tenda della vaccinazioni e grida : “ i vaccini sono finiti, tornate casa, si continua quando ne avremo altri a disposizione”. La colonna dei poveri vecchi si disfa sul piazzale della Basilica, poi pian piano anche sul viale fino in piazza Cavour mentre vedo ancora il sindaco sulla finestra che controlla la massa dei vecchi che si disperdono. Il sogno l’ho fatto questa notte addì 26. 03.2021 e sto aspettando, per me, il giorno più bello e gioioso dell’anno in cui si fa il rito della benedizione delle Palme , benedizione che ricevo quasi sempre in Basilica. E qui continua il mio sogno. Sono sul piazzale con un “ bel branchèl “ di Palme quando vedo ‘l Giuanìn e quella giovane signora anch’essi con un bel mazzo di ulivi. Sono senza mascherina, si sentono protetti dal contagio poiché loro , i balòs, hanno saltato la fila dei vecchi e non hanno aspettato il loro turno, mentre i vecchi aspettano ancora . Andiamo tutti in Chiesa e il Rettore inizia la cerimonia della benedizione delle Palme, quando d’un tratto lo vedo scendere ben deciso dall’altare . Si avvicina al Giuanìn e alla signora, strappa dalle loro mani i due mazzi di palme e li frusta violentemente sul viso gridando “ balòs, sìi dùu gran balòs “ . Poi continua : “ voi che siete giovani avete saltato la fila delle vaccinazioni dei vecchi, vergogna !” Mentre grida furibondo e tutti i fedeli sono stupiti , ecco , che sempre in sogno ho visto il Rettore ,trasformarsi in papa Francesco e gridare ai due: “ ai balòs, una volta verrà il giudizio di Dio ! “ . Il mio sogno termina bruscamente a questo punto. Freud diceva che i sogni sono i desideri inconsci e il mio desiderio è quello che tutti, proprio tutti rispettino i tempi delle vaccinazioni e che nessuno faccia “ ‘l balòs” e chi lo ha fatto avrà già la sua pena! Ezio (Méngu)
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