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IA e medicina, protagonista il tiranese Andrea Soltoggio

CRONACA - 25 06 2018 - Marco Travaglia

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/andrea soltoggio

Negli scorsi giorni è apparsa sulla stampa scientifica la notizia che un gruppo di ricerca della Gran Bretagna sta cercando di mettere a punto un sistema di intelligenza artificiale (IA) in grado di "annusare" l'alito umano e trarre conclusioni sulla nostra salute.

 

Ebbene, uno dei protagonisti di questa indagine è il tiranese Andrea Soltoggio, docente universitario della Loughborough University e direttore della ricerca stessa.

 

Andrea è nato e cresciuto a Tirano. "I miei genitori - ci racconta - abitano li. Penso che la Valtellina sia un posto molto bello per vivere, e con molte risorse. Mi piacerebbe che in futuro diventi un posto con piu' ricerca e innovazione, in modo da combinare le opportunita' lavorative con la bellezza dei passaggi, della natura, e delle tradizioni".

 

Soltoggio si occupa di diversi aspetti della IA in vari ambiti di ricerca. Ha conseguito una laurea e una laurea specialistica in Informatica, nel 2004 presso l'Università norvegese di scienza e tecnologia e presso il Politecnico di Milano. Nel 2009 ha conseguito un dottorato di ricerca in Computer Science presso l'Università di Birmingham, nel Regno Unito; nello stesso anno è stato visiting researcher presso l'University of Central Florida. Dal 2010 al 2014 è stato coordinatore tecnico del progetto FP7  European large-scale integration project AMARSi presso l'Istituto per la cognizione e la robotica dell'Università di Bielefeld, in Germania. Dal 2014 è docente di informatica e intelligenza artificiale presso la Loughborough University.

 

Per maggiori informazioni sul tipo di ricerca, apparso sulla stampa, che sta conducendo il team di lavoro di Andrea potete consultare l'articolo apparso su Focus: https://www.focus.it/scienza/salute/intelligenza-artificiale-se-sei-malato-lo-capisce-dal-respiro.

 

Marco Travaglia

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1 COMMENTI

25 06 2018 21:06

Méngu

I migliori complimenti al nostro compaesano Andrea Soltoggio per la sua brillantissima carriera e per la sua notorietà nell’ambito della ricerca sull’Intelligenza artificiale e della messa a punto di un sistema in grado di “ annusare “ l’alito umano e trarre conclusioni sulla nostra salute. In verità mia nonna, la ben nota Virginia di Rùnch , classe 1882 aveva già messo a punto qualcosa del genere con successo quasi infallibile. Ricordo che da bambino , negli ultimi anni ’40 avevo fatto una gran brutta indigestione. Ero cadaverico e a letto con vomito e tremiti. Mio padre e mio madre erano accanto a me preoccupati quando giunse mia nonna Virginia . Mi guardò , mi disse di aprire la bocca e di alitare. Contemporaneamente avvicinò il naso alla mia bocca e trasse un profondo respiro, poi se ne andò di tutta fretta in cantina . Contò il numero di salsicce appese al lungo bastone posto di traverso su due botti. Ritornò meditabonda e con una certa calma nella stanza dove giacevo tremebondo disse: “ brighéla , hai mangiato quattro salsicce . Non lo sai che il troppo fa male ? “ Il resto lo fecero mio padre e mia madre ponendomi un catino sotto la bocca. Insomma, nonna Virginia , analizzando il mio alito aveva tratto le sue deduzioni che in verità erano quelle esatte. Ricordo inoltre che all’osteria Cairoli alla sera tra un calice e l’altro, qualcuno nell’andare a casa stramazzava al suolo ubriaco fradicio. Le eroiche mogli di quei poveretti annusavano il fiato dei loro mariti, poi li caricavano su una carriola e li portavano a casa. Non racconto poi di certi medici di un tempo che annusavano le urine e la cacca per trarre dei responsi sul paziente. Ora, tutto sommato, queste “ analisi “ , le faranno le macchine. Suppongo però che i tempi dei referti siano più lunghi e costosi di quelli delle nostre nonne , poiché loro, la “ macchina “ l’avevano in sé con il loro vissuto.