Il passaggio a livello del Trenino Rosso: un vero spettacolo, ma da seduti
CRONACA - 14 10 2024 - Ezio (Méngu)
Coloro che aspettano l’apertura delle sbarre del passaggio a livello del Trenino Rosso in Via S. Giuseppe sono di due tipi. I primi li definirei “ fortunati “ e sono coloro che con sbarre chiuse aspettano restando comodamente seduti nelle poltrone delle loro auto o camion, o anche taluni che siedono sui sedili delle loro biciclette. I “non fortunati“ purtroppo sono quelli che aspettano in piedi presso le sbarre, magari con pesanti borsoni della spesa che pendono dalle braccia. Credetemi, a quelli dovrebbe forse “ spettare “ ogni mese un giro gratis Tirano- S. Moritz sul Trenino. Io stesso a volte ho il piacere d’assistere presso il passaggio a livello chiuso l’arrivo o la partenza del Trenino Rosso con le carrozze panoramiche e i turisti che salutano dal finestrino. A tanti fa piacere vedere frotte di turisti che visitano o hanno visitato il nostro bel paese, però francamente se mi metto nei panni di tante persone anziane come me che aspettano lungamente l’alzata delle sbarre del passaggio a livello il piacere sfuma e si trasforma in un borbottio. Intendiamoci: tutti devono aspettare che ogni treno passi e la sbarre si alzino per passare, o quando si chiudono fermarsi , ma ogni passaggio a livello ha una propria caratteristica di lavoro e quello di via S. Giuseppe fa un lavoro veramente “ forsennato” con un alzarsi e abbassarsi di sbarre frequentissimo. Direi quasi lo svolazzare di ali di un farfallone. I treni passano a orari programmati e perfetti e va bene. Poi però ci sono le innumerevoli manovre di servizio per lo stacco e l’attacco dei vagoni tramite un traente locomotore diesel. In aggiunta l’andare e venire di queste carrozze che formano treni a volte con 9- 10 vagoni interessano il passaggio a livello . L’affollarsi della gente e delle auto presso il passaggio a livello è frequente poiché la via S. Giuseppe sembra ora diventata una” tangenzialina “ di Madonna di Tirano. Pongo fuori discussione il lavoro sacrosanto che la Ferrovia Retica deve fare per il suo Servizio , ma una soluzione di comodo, almeno per i pedoni, si potrebbe trovare con un sottopasso pedonabile del tipo ( per intenderci ) come quello che è stato fatto presso la Torre Torelli per attraversare la Statale. Nel sottopasso potrebbero passare i pedoni e anche le biciclette, se si vuole. Il fato vuole che presso il passaggio a livello verso la via S. Giuseppe ci sia una piccola porzione di prato inutilizzato. Per il momento, finché non si è trovata una soluzione ottimale di un sottopasso, perché non mettere due panchine in quel triangolino di prato ? Stessa soluzione si potrebbe trovare nella parte opposta sul marciapiede verso Tirano. Ho visto tanta gente locale e anche turisti seduti su quel basso muretto presso il marciapiede, quale spettacolo “aulico“ per la gente comodamente seduta sui vagoni panoramici, con macchina fotografiche e telefonini. Sicuramente bel ricordo di una bella e comoda Tirano. Riguardo alla soluzione per un sottopasso carrozzabile o camionabile il discorso diventa più problematico. L’amministrazione di Tirano e Le Ferrovie Retiche ci possono fare un pensiero, per il momento, così come per le panchine e il sottopassaggio pedonabile. Grazie. Ezio (Méngu)
LASCIA UN COMMENTO:
DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.
1 COMMENTI
14 10 2024 23:10
Marcos
Per i pedoni una soluzione esiste già e riguarda l'attraversamento, regolato da campanella, che dalla Via Vecchio Mulino porta in Via Juvalta/Via Giussani e da lì in Viale Italia. Voci di paese segnalano che l'amministrazione comunale intenderebbe chiedere alla Ferrovia Retica di chiudere tale passaggio in quanto le campanelle disturberebbero i clienti di un vicino appartamento ad uso turistico. Abitando in Via San Giuseppe usufruisco spesso del suddetto passaggio ed ho constatato che il suono delle campanelle non avviene in orari deputati al riposo notturno. Visto l'utilizzo frequente del passaggio da parte degli abitanti del circondario, auspico un suo mantenimento. Marco