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Le cicche di sigaretta inquinano

CRONACA - 22 03 2024 - Ezio (Méngu)

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/Cicche di sigaretta e cartacce in un’ aiuola del Viale Italia.
Cicche di sigaretta e cartacce in un’aiuola del Viale Italia

Ricordiamoci che inquinare è reato ed è anche peccato contro Dio, come ha giustamente detto Papa Francesco. Anzi se siete fumatori, probabilmente leggendo la mia prosa, vi innervosirete, ma il peccato comune è mezzo giustificato poiché in verità possiamo dire: alzi la mano quel fumatore che, per una ragione o per l’altra, non ha mai gettato il suo mozzicone di sigaretta per terra.

 

Non ho nulla da dire contri i fumatori , poiché sappiamo che ognuno ha i propri vizi, magari segreti. Io, ad esempio ho un viziaccio ed è quello di girare per le strade guardando spesso per terra, a destra e a sinistra, scrutando anche gli angoli più reconditi della cosa pubblica e se trovo qualcosa di fuori posto per il nostro territorio inizio a mugugnare, poiché la cosa è anche mia, questo giusto o sbagliato che sia.

 

Nel mio andare per le contrade vedo molte cicche di sigaretta dove non dovrebbero esserci, specie sui marciapiedi e tra i masselli in porfido e tra le siepi del nostro bel viale Italia e non solo, ma anche cartacce e bottiglie abbandonate o rotte. Non dò la colpa a nessuno, né tantomeno ai numerosi turisti che percorrono le nostre interessanti vie, né ai locali , e nemmeno  All’amministrazione Comunale, e neppure alla nostra Polizia urbana,  poiché non è possibile mettere una guardia al fianco di ogni persona che cammina per controllare quale grado di civiltà abbia acquisito. Ma una considerazione amichevole  si può fare: le cicche di sigaretta e le cartacce inquinano e sarebbe bene che ognuno di noi avesse nel suo animo l’amore del territorio e il rispetto verso gli altri che lo abitano. 

 

 

“Signor confessore, disse un penitente,

amo fumare 40 sigarette al giorno

il loro costo non mi interessa niente

poiché di fumo di sigaretta mi adorno.   

 

E’ per me grande goduria e sottile relax

dopo il mio giornalier “ cüniugal dover

fumarmi una sigaretta in santa pax.

Finita la fumata il mio “sensual” pensier

 

cade sulla cicca che in mano fuma ancor,

mentre la mia adorata pare in paradiso.  

Subito apro la finestra e con gran vigor

butto la cicca sulla strada con sorriso.

 

La vedo rotear e finir ancora fumante

tra i masselli del pietroso viale Italia.  

Giuseppina in strada grida: “o ignorante,

tu fai parte di quella schifosa gentaglia

 

che inquina dove noi posiamo i piedi.

Scendi e raccogli il cumulo di cicche  

sotto la tua finestra e poi fai ciò che credi  

Fuma, godi, ramazza, ma le tue cicche

 

sono veleno, e quando il tuo furor si placa 

mentre con la tua amata hai fatto scintille,   

ricorda che le cicche sono una miscela opaca  

che inquinano la terra. Sei un imbecille!       

 

E’ coglione colui che serra la cicca tra le dita

e con un colpo la getta sulla nuda terra ! 

Tu che sei senza creanza fai della vita

ciò che vuoi, ma non inquinar la nostra serra ! “

 

Poi Giuseppina inferocita contò con le dita

le cicche: poi gridò al cielo: son ben 469,

or scendi, raccoglile con diligenza infinita,

alcune sono incuneate tra le aiuole nuove.   

 

Disse il penitente: ora potrò essere perdonato?

Il getto l’ho fatto dopo amor spinto tra alte vette,

dai miei poderosi colpi potrò essere salvato ?

Il Confessor rispose:” io perdono 70 volte sette!

 

Le tue cicche, sono 469 e sono ben contate,

or va in santa pace, per un anno sarai scusato.

Ma ricorda che un Amator corretto può far l’abate

se le sue cicche in strada non ha disseminato.  

 

Ezio (Méngu)   

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