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Abbiamo bisogno di silenzio

CULTURA E SPETTACOLO - 02 01 2018 - Méngu

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/silenzio

Così la poetessa Alda Merini:

“Ho bisogno di silenzio
come te che leggi col pensiero
non ad alta voce
il suono della mia stessa voce
adesso sarebbe rumore
non parole ma solo rumore fastidioso
che mi distrae dal pensare …… “

 

Si, noi tutti abbiamo bisogno di silenzio. Nella S. Messa di fine anno, il rettore del Santuario della Madonna di Tirano, ci ha fatto il prezioso dono del silenzio. Per molti minuti in chiesa è regnato un “sacro silenzio".

 

Anche l’anno passato c’è stato dato questo dono, ma io credo che questa volta, il dono, sia stato maggiormente apprezzato. L’ho visto nei volti della gente seduta, che in silenzio aveva tra le mani un foglio con la preghiera del “TE DEUM” e sul retro una commovente preghiera di ringraziamento scritta da un campesino sudamericano per aiutarci a vivere tra le mille difficoltà. Credo che proprio tutti abbiano letto questa preghiera accompagnandola con il pensiero e innalzandola al Dio personale e universale che si fa cura di tutti noi tra le alterne imperscrutabili vicende del bene e del male.

 

Quanti affascinanti verbi vi sono nella preghiera scritta dal contadino sudamericano, cito: ringraziare, offrire, amare, aiutare, condividere, chiedere, perdonare, vivere, inaugurare, sapere, benedire, spargere, riempire, trovare , dare… “. Tutti verbi che normalmente scorrono sulle nostre labbra volatili come i semi del fiore di tarassaco che volteggiano in aria e che spesso cadono sul terreno arido e non danno fiore.

 

Sì, noi tutti abbiamo bisogno di silenzio, ma non del silenzio rancoroso, vendicativo, del “ non dimentico “ e del “ te la farò pagare “ . Abbiamo bisogno del silenzio come quello dei nostri cani o gatti che ci guardano con gli occhi dolci e si strusciano tra le nostre gambe per farsi coccolare. Di quel silenzio privo della forza del male, di quello che ti avvolge nel mantello della prudenza, della carità, e della saggezza. Di quello che ti chiude le orecchie ad ogni falsità, alle parole bugiarde ed egoistiche in grado di colpire e di ferire. Di quello che ti riempie di bontà e gioia di vivere , di quello che sa tendere la mano e chiedere perdono. E’ necessario , anzi salutare per alcuni minuti , spegnere in noi quel baccano, quel frastuono che ogni giorno nostro malgrado ci assale.

 

Nel baccano, nel frastuono di ogni giorno, il silenzio interiore, quello che risana la nostra anima, che eleva il nostro spirito al divino non lo possiamo trovare. E’ stato detto che pregare cantando è pregare due volte, ma la preghiera silenziosa, così poco frequente nelle S. Messe , ci concentra in noi facendo incontrare il Divino sempre presente, ma a volte silenzioso, per nostra colpa, a causa del bailamme del Mondo.

 

Méngu

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