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Asilo e ricovero di mendicità di Tirano, verso la costruzione dei nuovi stabili di viale garibaldi

CULTURA E SPETTACOLO - 22 02 2018 - Ivan Bormolini

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/Nel 1907
Asilo e ricovero di mendicità di Tirano

(A cura di Ivan Bormolini) “ Cari lettori il prossimo sette giugno, saranno trascorsi 121 anni dalla storica fondazione della nostra Casa di Riposo; in quel giorno del 1897, l' allora Ricovero di Mendicità partiva con un piccolo numero di ricoverati. Zelanti quanto infaticabili suore Figlie di Maria Ausiliatrice, iniziavano la loro non facile funzione tra il Ricovero e l'Asilo, allora ubicati nella Tirano vecchia, in sedi certamente poche consone alla funzione per cui erano chiamate. Il ruolo fondamentale di queste Opere, e l'importantissimo impegno profuso dai primi presidenti della Congregazione di Carità, il Conte Filippo Salis ed il Cavalier Ido Pedrotti, assieme a tanti tiranesi, avevano consentito la costruzione dei primi due fabbricati, per il Ricovero e per l'Asilo, in viale Garibaldi. Due fiori all'occhiello per la Tirano di ieri e due importantissime realtà per la Tirano di oggi. Ebbene per ricordare quegli anni, dove la miseria e l'indigenza erano una sorta di filo comune fra molte famiglie del paese, e per parlare della grande lungimiranza che allora aveva portato alla realizzazione di quei primi stabili, la rubrica della storia di queste mese racconterà questo spaccato di vita tiranese, una vicenda che affonda le sue origini nella seconda metà dell'800. Ho deciso, per una maggiore e più calibrata esposizione dei fatti di dividere questa mia ricerca, in due parti una, la presente e una seconda domani venerdì. Buona lettura”.

 

Il giorno 16 maggio 1897 veniva firmata la prima Convenzione stilata tra l'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e la Congregazione di Carità di Tirano. Firmatari erano il presidente della stessa Congregazione Conte Filippo Salis e don Michele Rua, questo primo successore di don Bosco.

 

La casa era aperta proprio su iniziativa della Congregazione di Carità, la quale sulla base della legge n° 753 risalente al 1862 concentrava tutte le Istituzioni di beneficenza del nostro comune. A suggerire all'amministrazione di allora, di chiamare le Figlie di Maria Ausiliatrice era stata una zelante cooperatrice salesiana, la nobil Delfina Rolle Albene di Torino.

 

Lo scopo principale della Convenzione era quello di assicurare l'istruzione scientifica, morale e religiosa dei bambini e bambine accolti nell'Asilo infantile e provvedere al regolare funzionamento del Ricovero di Mendicità, entrambe gli istituti erano amministrati dalla Congregazione.

Le suore giunte a Tirano erano inizialmente tre, ed erano addette alla direzione e amministrazione interna, sorveglianza, pulizia e tutti i servizi inerenti all'Asilo ed al Ricovero, comprese le provviste esterne.

 

L'abitazione delle suore era attigua al Ricovero, in una casa offerta gratuitamente dal notaio Lantieri, siamo nei luoghi della vecchia Tirano, pare dietro la chiesa di S. Agostino. L'Asilo è distante un centinaio di passi in un andito all'inizio di via Stelvio, sul retro dei palazzi di via Visconti Venosta.

 

L'Asilo di Tirano, il primo in Valtellina, era stato fondato nel 1852 dal conte Luigi Torelli e nel 1866 era diventato Ente Morale diretto dal canonico Giuseppe Merizzi. L' Ente era molto sentito come opera assistenziale per i bambini poveri e come aiuto per le famiglie in difficoltà.

Era poi stata suor Giuditta Torelli con grande intuito, a trasformare l'Asilo in un opera educativa che si era allargata sempre più a tutti i bambini.

 

Il 15 settembre 1898, la Madre Vicaria suor Enrichetta Sorbone, accompagnava a Tirano proprio suor Giuditta nominata nuova direttrice e maestra d'asilo, assieme ad una nuova vicaria economa addetta al Ricovero, ovvero la storica suor Carolina Castelli, a cui precedenti amministrazioni comunali hanno a lei dedicato un largo proprio attiguo alle strutture che oggi compongono la nostra Casa di Riposo. Di queste due importanti figure avremo modo di parlarne nei mesi successivi.

 

Tralascio in questa mia ricerca, anche i fatti inerenti al periodo tra la firma della prima Convenzione e l'idea di costruire i nuovi stabili in viale Garibaldi.

Dunque cento ventuno anni fa , esattamente il 7 giugno 1897, finalmente il Ricovero iniziava a funzionare con sei ricoverati. Da subito però si era notato che la Casa era ristretta, brutta e disadatta; questo non avrebbe consentito di rispondere alle esigenze dell'opera suddetta.

 

Per comprendere meglio la situazione, ed avere un quadro più delineato che porterà alla realizzazione di due nuovi stabili certamente più idonei alle esigenze dell'Asilo e Ricovero occorre analizzare brevemente la “Relazione Amministrativa della Congregazione della Carità per il decennio 1902-1911”.

 

Questa era stata stilata dal Cav. Ido Pedrotti che, era succeduto al Conte Filippo Salis, era stato presidente della Congregazione durante quegli anni.

... La Congregazione volle mettersi alla ricerca della vera indigenza del paese per determinarne le cause e ravvisare i mezzi più atti a porvi un efficace rimedio... ”.

E' chiaro che da queste parole si evince che vi era nella Tirano di allora una situazione di povertà ed indigenza, la ricerca ovviamente era stata fatta con dovizia di particolari:

Tirano paese eminentemente agricolo di 7000 abitanti due quinti dei quali sono iscritti all'elenco dei poveri.”

In seguito a precisata esamina ed informazioni, si mostrano miserie morali ed economiche più tristi e numerose di quanto potevasi presumere a primo sguardo: povertà vergognosa ed incapace a chiedere elemosina; innocenti e viziosi con corredo di pietose necessità; sfacciati sfruttatori della pubblica beneficenza ed infine bisogni nuovi ed ignorati.

Sono registrate 267 famiglie con insufficienza di proventi: 4 ciechi, 65 tra cretini, sordomuti e deficienti, 55 inabili al lavoro per difetti fisici o per età grave, 47 trovatelli al di sotto degli otto anni in mano ad allevatori per lo più ignoranti.....”

 

Già nel 1902, prima della scadenza del suo mandato di presidente, il Conte Salis, vedendo l'incremento dei due istituti con le continue domande, voleva erigere una nuova costruzione certamente più idonea sia per il Ricovero che per l'Asilo.

Tuttavia la sua deliberazione non era stata approvata per mancanza di mezzi. E' chiaro che nell' assumere la presidenza il Cav. Pedrotti si trovava nella stessa situazione del suo predecessore. Il Pedrotti “era in angustie per la ristrettezza dei locali”.

 

Nel frattempo, considerando la non facile situazione, era giunta in visita a Tirano e quindi alla Casa la Superiora Generale Madre Caterina Draghero, la quale visto e considerato il tutto era stata lapidaria nei confronti del presidente Pedrotti:

Se Lei non pensa durante quest'anno a una nuova residenza per le Opere, l'anno venturo ritiro le suore”.

Il Pedrotti, ben cosciente della situazione e uomo di grandi doti morali ed organizzative, escogitando il modo per poter dar vita alla nuova Casa, aveva invitato le suore a pregare S. Giuseppe affinché mandasse 70.000 Lire. Le buone suore con la loro grande fede avevano iniziato subito le preghiere al grande Santo, ma intanto il presidente aveva urgente bisogno di fondi.

Aveva interessato tutti i migliori signori di Tirano trovando aiuto nei Signori Salis, Torelli, Merizzi e Visconti......Ebbe così non solo la somma desiderata, ma persino di più.

 

Al medesimo scopo era concorsa anche tutta la popolazione, ognuno secondo le proprie forze e in più si aveva avuto dai fratelli Galli la vasta area su cui edificare i nuovi fabbricati in modo quasi gratuito.

Si poteva dunque passare dalle parole ai fatti, nell'immediato l'ingegner Piccoli e l'architetto Ramponi ( lo stesso che nel 1908 aveva progettato lo storico palazzo scolastico dedicato a Luigi Credaro ) potevano, con i loro progetti far sorgere le due vaste case.

Analizzati i progetti ed ottenute le autorizzazioni legali, nel luglio del 1906 la costruzione poteva partire.

 

 

[FINE PRIMA PARTE]

 

FONTI: “Cento anni di vita a Tirano” dalle Cronache delle Suore Salesiane 1987-1997. Autrice Carla Soltoggio Moretta. Finito di stampare nel mese di maggio del 1997 persso la Tipografia Petruzio s.r.l di Tirano ( So )

“La Casa di Riposo compie cent'anni 1897-1997”. Edizione promossa e realizzata dalla Casa di riposo per anziani Città di Tirano a cura di Bruno Ciapponi Landi , novembre 1997. Stampa Tipografia Bettini Sondrio.

Le fotografie pubblicate sono tratte dai medesimi volumi.

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