MENU
/macchina scrivere

Baruffini: la breve presenza di don Carlo Braga, le suore e la parrocchia vacante

CULTURA E SPETTACOLO - 20 09 2018 - Ivan Bormolini

CONDIVIDI

/baruffini

La chiesa di San Pietro Martire nella frazione di Baruffini, veniva edificata nel 1536. La stessa era consacrata il 13 agosto dell'anno successivo dal delegato del vescovo di Como Monsignor Giovanni Melagaris. Vescovo comense era Cesare Trivulzio, che aveva retto le sorti della Diocesi dal 1527 al 1548.

Successivamente, la chiesa di San Pietro Martire. il giorno 13 ottobre 1638, veniva nominata parrocchia indipendente come lo è ancor oggi, dal vescovo di Como Lazzaro Carafino. Il primo parroco era stato Pietro Paolo Parravicini.

 

Sin qui brevemente ho riportato alcune notizie su questa chiesa, nel cuore di Baruffini.

Va ricordato che tra la popolazione, il parroco e le suore, nella soliva frazione vi era sempre stato un fortissimo legame.

Le suore Figlie di Maria Ausiliatrice aprivano la Casa di Baruffini il 7 novembre 1910; due erano le suore presenti più una postulante come cuciniera.

Numeri esigui per le reverende suore se pensiamo che la Casa era stata aperta per sessanta bambini dell'Asilo, trentotto della Prima classe elementare mista. A questi si aggiungevano all'Oratorio cento ragazze.

 

Siamo nel 1919, a Baruffini, dove la festa patronale si celebra il 29 aprile; la parrocchia era vacante per la morte di don Giuseppe Frigerio che era stato nominato come diciottesimo parroco nel 1904.

Dopo la scomparsa del Frigerio, per tre mesi non era stato nominato il suo successore, infatti solo nell'agosto o nel settembre di quell'anno, il nuovo parroco don Angelo Rossetti, prendeva possesso di San Pietro Martire per svolgere il suo ministero sacerdotale.

 

Cosa è successo in quei tre mesi?

Per un breve periodo dalla fine di aprile sino al dieci agosto 1919, lo storico missionario tiranese don Carlo Braga veniva incaricato di reggere la parrocchia di Baruffini.

Sempre in quel mese di aprile, don Carlo Braga aveva ricevuto il Crocefisso Missionario dal Rettore Maggiore, don Paolo Albera, in quel di Valdocco. Ritornato nella nativa Tirano, avrebbe dovuto partire per la Cina ma si erano accumulati dei ritardi per cui don Carlo aveva svolto il suo mandato a Baruffini.

Il 23 agosto però il missionario lasciava l' Italia, per giungere nella lontana Cina il 29 settembre.

Ecco cosa aveva scritto don Braga di quel breve ma intenso periodo:

“ Quei tre mesi e mezzo, furono per me tra i più belli della vita, essendomi completamente dato a quelle anime, così ricche di fede e così generose.

Predicai tutte le sere il mese di maggio e poi quello di giugno. Il distacco fu per tutti dolorosissimo e non seppi nascondere copiose lacrime. Sono passati quarantatré anni e mi pare ieri. So che molti vecchi mi ricordano e non dimenticano”.

 

Le Cronache tenute come una sorta di diario dalle suore confermano:

“Festa della Madonna del Carmine. Viene portata la Madonna in processione per il paese. Nel pomeriggio le ragazze dedicano un bellissimo componimento a Don Carlo Braga, il quale ringrazia commosso e lascia come ricordo la devozione a Maria Ausiliatrice e la frequenza ai S. Sacramenti. Si raccoglie pure una generosa offerta per le Missioni. Don Carlo Braga lascia molta buona impressione in tutto il paese”.

 

Sempre le Cronache dicono:

“Quando viene in Italia, don Braga non dimentica mai, un saluto, una S. Messa, un incontro con la popolazione di Baruffini”.

Il primo impegno apostolico, a Baruffini, restò sempre nel suo cuore.

 

Vi ho prima parlato delle suore Salesiane a Baruffini, viene lecito pensare che in quei tre mesi di permanenza di don Braga, queste guidate dall'allora Direttrice della Casa di Baruffini Sr. Carolina Macchi ( Direttrice dal 1915 al 1923 ) vi era stata una notevole collaborazione e sono le stesse Cronache a dimostrarlo.

La vicinanza delle suore alla gente di Baruffini, oltre che nella gestione della Casa e ad altri servizi fatti per quella numerosa popolazione, si era fatta ancora più intensa anche in un altro periodo quando la parrocchia era vacante.

Don Angelo Rossetti veniva allontanato per motivi politici nel gennaio del 1927, sarebbe bello sapere di che natura fossero questi motivi politici!

Sta di fatto che il suo successore don Pietro Riva veniva nominato solo nel febbraio del 1928, quindi un anno senza parroco.

 

In quel lungo arco temporale, le suore guidavano la Via Crucis quaresimale, facevano brevi letture nel mese di maggio per la popolazione, cantavano i Vespri e preparavano la Novena per il Santo Natale.

La gente, orfana del parroco, si stringeva ulteriormente attorno alle sue suore. Religiose ancora oggi annoverate dai “Barfìi”, con grande ammirazione e sentimento di grazie per il grande lavoro svolto, un ricordo che si tramanda di generazione in generazione.

Segno tangibile di questo sentimento, è stata l'intitolazione della piazza, antistante alla chiesa, a Sr. Carolina Macchi e Sr. Oresta Bessone.

Oltre questo, per tornare al discorso, va citato che in quel periodo la Direttrice della Casa era Sr. Teresa Borgatello, la religiosa aveva svolto l' incarico una prima volta, dal 1926 al 1932, ed una seconda dal 1935 al 1941.

Al suo ritorno a Baruffini Sr. Teresa aveva trovato una situazione simile, ovvero la mancata nomina di un parroco.

 

Le date coincidono:

Dopo la reggenza di don Riva che si era collocata temporalmente sino al settembre del 1935, solo nell'autunno dell'anno dopo, la comunità di Baruffini aveva un nuovo parroco, ovvero don Raimondo Senini. Ancora un anno!

Il 23 dicembre le belle Cronache delle Suore Salesiane, in merito alla faccenda di Baruffini dicono:

“[...] Dopo i Vespri, Santo Rosario, litanie e lode col popolo senza sacerdote. La popolazione, ha risposto quasi al completo e ben 600 S. Comunioni furono distribuite in tre giorni”.

 

Ed ancor meglio alla vigilia di Natale di quell'anno le Cronache citano:

“Anche la festa del Santo Natale è è riuscita solennemente per lo spirito di sacrificio del Delegato Vescovile – il parroco di Roncaiola, don Tarcisio Salice, che non curante delle strade impraticabili, il tempo rigidissimo, dà il massimo per soddisfare le due parrocchie”.

Don Tarcisio Salice, era stato ordinato sacerdote nel 1934, dopo un breve vicariato a Tirano diveniva parroco di Roncaiola sino al 1944.

 

Ivan Bormolini

 

FONTI

Wikipedia: la Chiesa di San Pietro Martire ( Tirano )

Cento anni di vita a Tirano. Autrice Carla Soltoggio Moretta. Finito di stampare nel mese di maggio 1997 presso la Tipografia Petruzio srl di Tirano ( So )

Don Carlo Braga un padre con il cuore di don Bosco. Stampato nel mese di ottobre 2011 dalla Tipografia Polaris Sondrio. Opera facente parte della documentazione su don Carlo Braga di don Vasco Tassinari.

Per don Tarcisio Salice, citazione delle ricerche di Bruno Ciapponi Landi

GALLERY

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI