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Il conte Filippo Salis e il Cav. Ido Pedrotti

CULTURA E SPETTACOLO - 05 04 2018 - Ivan Bormolini

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/Filippo Salis e Ido Pedrotti
Da sin.: Filippo Salis e Ido Pedrotti

Poco tempo fa nella nostra rubrica sulla storia tiranese, vi avevo parlato dell'edificazione dei primi due stabili del Ricovero e dell'Asilo in viale Garibaldi a Tirano. Nel citare i fatti che avevano portato alla loro realizzazione conclusasi nel 1907, avevo citato i primi due Presidenti di queste storiche realtà.

Un lettore, poco tempo fa, mi ha contattato chiedendomi se era possibile sapere qualcosa in più sul Conte Filippo Salis e sul Cav. Ido Pedrotti.

Volentieri ho accettato questa richiesta, ed ecco alcune note su questi due nostri storici concittadini che tanto hanno fatto per il bene dei tiranesi.

 

Il Conte Filippo Salis

Partiamo dal Conte Filippo Salis, nato nel 1830, era stato il primo Presidente dal 1896 al 1904 oltre ad essere anche un benefattore di queste istituzioni.

Era fratello del patriota ing.Ulisse, dell'avvocato Stefano, questo già sindaco di Tirano e del canonico Giuseppe, è stato l'ultimo dei Conti Salis del ramo Zizers stabilitosi a Tirano.

Era Presidente, al momento della fondazione del Ricovero di Mendicità e a lui si deve la firma, assieme a quella di don Rua, della prima Convenzione che affidava l'Asilo ed il Ricovero alle Figlie di Maria Ausiliatrice (Tirano, 16 maggio 1897).

Aveva vissuto per lo più a Milano, dove aveva rappresentato la Provincia di Sondrio nella Commissione Centrale di Beneficenza della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde.

 

Alla sua morte, sopraggiunta nel 1909, il Conte Filippo aveva lasciato disposizioni testamentarie geniali e filantropiche legate al Ricovero, alla Congregazione di Carità, alla chiesa e all'Ospedale, per una somma pari a circa Lire 100.000.

Ai suoi funerali vi era stato ampio rimpianto ed una partecipazione di tutta la comunità. In segno di stima per l' illuminato amministratore e gratitudine per il generoso benefattore, era stato realizzato in sua memoria un ritratto in bronzo ad opera dello scultore Salvatore Pisani; questa è tutt'ora conservata nell'atrio del Giardino d' Infanzia. Peccato che una lapide sempre in suo onore sia andata perduta; se ne ricorda ancora però l'epigrafe che così recava scritto:

IN QUESTI LUOGHI PII

DA LUI AMMINISTRATI E DOTATI

PARLINO AI TIRANESI LE SEMBIANZE E L'ESEMPIO

DEL MUGNIFICO CONTE FILIPPO SALIS.

 

Il 30 ottobre del 1910 veniva solennemente inaugurata la lapide in memoria del Conte Filippo Salis, assieme a quella della Signora Caterina Gervasi, anch'essa benefattrice.

 

Il Cav. Ido Pedrotti

Nato nel 1871, è ricordato come amministratore benemerito e Presidente dal 1904 al 1911 e successivamente dal 1906 sino alla sua morte avvenuta nel 1920.

Egli era stato una delle figure più significative del mondo cattolico tiranese. Era fratello di don Ottorino, per un decennio parroco di Cologna e poi missionario in India. Un altro fratello era don Egidio, parroco di Rocaiola e di Tovo, Presidente della Società Storica Valtellinese ed ispettore ai monumenti.

Il loro padre, al fine di non rimanere sotto il dominio Austriaco, dopo le campagne del 1866, si era trasferito dal nativo Trentino in quel di Tirano; qui si era sposato ed era poi morto nel 1880, quando Ido aveva solo nove anni.

Ido aveva lavorato per vent'anni presso la filiale locale della Banca Popolare di Sondrio, aveva lasciato questo incarico nel 1909 con la qualifica di cassiere contabile. Era passato alla Banca Piccolo Credito Valtellinese, fondata un anno prima.

 

Alla sua morte a soli quarantanove anni, nel 1920, era direttore della filiale tiranese. Al momento della sua dipartita, era anche presidente dell'ospedale, carica che aveva assunto nel 1916.

Di saldi principi morali impressi in lui dalla religiosissima madre, era sorretto da una fede chiara e serena che lo aveva indotto a dare il meglio per sé e per la comunità; era impegnato come consigliere o come presidente in varie amministrazioni: dalla scuola professionale, all'Ospedale Civile, alla Congregazione di Carità ed opere pie annesse o addirittura come promotore, nella Fondazione Ente Consumi Alta Valtellina,e nella Pro Infanzia Abbandonata.

Nel 1909 aveva assunto un diretto impegno nell'allora amministrazione comunale, entrando in giunta come assessore all'istruzione.

Durante la sua presidenza della Congregazione di Carità dal 1904 al 1911 e dietro suo impulso, come già avevo ricordato in precedenza, si erano realizzati in viale Garibaldi, i due edifici che ospitavano il Ricovero e l'Asilo.

 

E' significativo che la sua morte, come avevano attestato i necrologi comparsi sulla stampa, era stata pianta ugualmente dagli amici e dagli avversari politici.

In sua memoria era stato fatto realizzare dallo scultore Egidio Guanella un busto in bronzo, tutt'ora conservato nell'atrio dell'Asilo. Peccato che ,come nel caso del Conte Filippo Salis, era realizzata anche una lapide, poi andata frantumata. Eccellente l'epigrafe:

LA CARITA'

LO TRASSE A STUDIARE VIAGGIANDO

E A ELABORARE

QUESTI MODELLI DI ASILI E RICOVERO

LA CARITA' APRESE A LUI

GLI ANIMI DEI RICCHI FIDENTI IN ESSO

LA CARITA'

RACCOLSE NELLE NELLE MANI DI LUI

TUTTI I SUOI ISTITUTI

MA POI

LA CARITA'

RAPI' AL CIELO

IL SUO GENEROSO ALUNNO

IDO PEDROTTI

N. 1871 – M. 1920

 

Ivan Bormolini

 

FONTI

“La Casa di Riposo compie cent'anno 1897- 1997". Testo a cura di Bruno Ciapponi Landi. Stampa: Tipografia Bettini Sondrio

“Cento anni di vita a Tirano". Autrice Carla Soltoggio Moretta. Stampa: finito di stampare nel mese di maggio del 1997 presso la Tipografia Petruzio s.r.l. Tirano

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