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Le origini della scuola a Tirano

CULTURA E SPETTACOLO - 12 09 2018 - Ivan Bormolini

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Oggi dodici settembre, riparte un nuovo anno scolastico. Mi sono più volte interrogato sulle origini della scuola a Tirano. Mai però ho dedicato del tempo a questa ricerca.

Poco tempo fa, leggendo dei lavori sulle coperture dello storico palazzo Credaro, ho deciso di indagare.

 

Tra le varie fonti consultate, ho trovato una lodevole ricerca che il notissimo storico tiranese William Marconi aveva pubblicato nel 1965, di cui faccio un brevissimo riassunto. Questo grande lavoro era poi stato ripreso da “Il Tiranese” N° 3 pubblicato nel luglio del 1976.

 

Andiamo con ordine: era l'anno 1679 quando il vescovo di Como Ambrogio Torriani accoglieva un'istanza della Comunità di Tirano sul tema Scuola. Viene facile pensare che qualcosa in questo contesto non funzionasse a dovere.

Nell'istanza si chiedeva che “persona habile a ricevere le necessarie informazioni” venisse a Tirano per indagare sull'istituzione scolastica che aveva venticinque anni di vita.

A tal proposito veniva interrogato il tiranese Antonio Merizzi di quarant'anni e definito “uomo ben pratico della Terra di Tirano”.

 

In pratica, alla data dell'inchiesta e dalle parole del Merizzi si evince che a Tirano esistevano le seguenti scuole: tre erano quelle istituite da Giovanni Battista Marinoni (erano quattro inizialmente), una scuola era stata fondata da un Merizzi; vi era poi una “scoletta” tenuta dal canonico Chinali, mentre a Madonna ve ne era una ubicata nella casa del rettore del Santuario.

Delle ultime due scuole citate si sa ben poco, mentre molto più ricca è la documentazione inerente a quelle fondate dal Merizzi e dal Marinoni.

 

Le prime scuole pubbliche a Tirano erano sorte a partire dai primi del 1654, queste erano state fondate per iniziativa e con mezzi propri messi a disposizione da Merizzi e da Marinoni. Queste istituzioni erano gratuite e aperte a tutti, ricchi e poveri, nobili e non.

In merito alla “scola Meritia” , si evince che veniva aperta in seguito alla donazione fatta dal canonico Merizzi il ventotto marzo 1654.

Un certo capitale era stato depositato presso il Banco di Sant'Ambrogio di Milano e, con l'interesse maturato annualmente, veniva istituito un Ginnasio per insegnare soltanto ai fanciulli della Comunità di Tirano. Nel Ginnasio si voleva insegnare a leggere e scrivere ed anche i primi rudimenti di grammatica.

Il maestro era scelto tra i Canonici di Tirano, fra i più idonei ad insegnare sia lettere che buoni costumi.

In pratica la scuola del Merizzi poteva essere definita come un'istituzione che oggi chiamiamo scuola primaria di primo grado, oppure le vecchie elementari.

 

Si sa che questa scuola ebbe una vita piuttosto lunga, insegnando a leggere e scrivere sino forse alla prima metà dell'Ottocento.

Obiettivi di livello superiore in tema di scuola se li era invece posti G. Battista Marinoni, già prevosto di San Martino in Tirano dal 1630 al 1638. Con atto datato dieci marzo 1654, quindi a pochi giorni dalla fondazione della “Scola Meritia”, Marinoni faceva dono alla Magnifica Comunità di Tirano di diecimila ducatoni, depositati, come nel caso del Merizzi, presso il Banco di Sant'Ambrogio di Milano.

Anche per questa scuola, con l'interesse sul capitale, si dovevano mantenere, in perpetuo, quattro maestri ecclesiastici.

Questi dovevano insegnare ai giovinetti, sia popolari sia nobili, grammatica inferiore e superiore, umane lettere e retorica.

Si deduce da questo quadro che l'allora Tirano poteva contare su un'istituzione elementare ed una media.

 

La “ Scuola Marinona”, che in seguito era stata definita anche “Scolastica”, aveva avuto come sede i locali “Luogo degli Agostiniani”, poi divenuto proprietà delllo stesso Marnoni. Stiamo parlando dell'attuale sede del nostro Comune, un palazzo ben carico di storia e di tanti interventi strutturali, che in varie epoche ci hanno regalato un ottimo angolo storico tra piazza Cavour, via XX Settembre e via S. Agostino.

 

Mi fermo un attimo sul “Luogo degli Agostiniani”, ovvero lo storico convento tiranese. Ho trovato una data, 1654. Nella storia scolastica di Tirano non è casuale, visto che la “Scuola Marinona”, vedeva la sua fondazione in quell'anno.

Il convento degli Agostiniani veniva soppresso proprio nel 1654. Dalle ricerche storiche si evince che quella struttura era fortemente indebitata e che i religiosi erano stati costretti a vendere i loro beni ai sacerdoti Eusebio Robustelli e Carlo Pergola.

Sta di fatto che “i locali” dell'ex convento venivano concessi in uso, con tanto di Bolla Papale, alla scuola fondata dal Marinoni.

E' difficile, oggi, stabilire la fine di questa realtà scolastica. Un documento risalente ai primi dell' 800 sembra dimostrare una difficoltosa convivenza tra scuola e l'allora Municipalità. Tutti nello stesso storico palazzo, tra Amministrazione e scuola, qualcosa scricchiolava.

Si evince che la stessa Municipalità, avesse bisogno di un maggior numero di locali, evidentemente necessari per le nuove esigenze del paese.

 

Si profilava quindi uno sfratto della “Scolastica”? Bella a tal proposito è una documentazione che dice in un italiano d'altri tempi:

“ ... Non si può sopportare che la cucina attigua al nostro officio sia d'altri abitata per il motivo principalmente che diverse volte si traspirano gli oggetti da noi trattati... ”

Dunque, “la cucina attigua”, non era la nostra bella mensa scolastica realizzata nel palazzo Credaro, e nemmeno assomiglia al servizio mensa pensato ed ideato in epoche moderne per i nostri ragazzi, ma era la stessa scuola.

Quindi. in quel nostro bel palazzo tiranese, la scuola era d'intralcio alla vita del comune.

La vicenda, se vogliamo intricata, vedeva una altro protagonista dire la sua. Il cittadino Canonico Gianpiero Ferrari, maestro pubblico di Belle lettere, dimostrava con un suo scritto il suo diritto a rimanere a palazzo Marinoni, e respingeva le accuse “circa lo spiare i discorsi della Municipalità”.

Sta di fatto che forse la “Marinona “ o che dir si voglia la “Scolstica” aveva continuato ad operare a fianco delle prime scuole finanziate, non più dai privati benefattori, ma dalla Comunità locale o statale.

 

Ivan Bormolini

 

FONTI: “ Il Tiranese N° 3, luglio, agosto e settembre 1976. Note ed appunti sulle origini della scuola tiranese. Autore William Marconi, pag 9. Stampa Tipografia Bonazzi Sondrio. Anche la foto sono tratte dalla stessa pubblicazione.

Aspetti di vita quotidiana al tempo dei Grigioni ( 1512- 1797 ). Autore William Marconi. Stampa: Bonazzi Grafica. Sondrio 1990.

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