MENU

Lo sapevate che? Gli scavi archeologici in Valle dell'Alpe

CULTURA E SPETTACOLO - 12 10 2024 - Guido Monti

CONDIVIDI

/Gli scavi archeologici in Valle dell'Alpe
foto diffusa dalla direzione del Parco nazionale dello Stelvio

Nell'estate dell'anno scorso fu data comunicazione della ripresa, dopo trent'anni di interruzione, delle ricerche archeologiche condotte in Valle dell'Alpe, nei pressi del Gavia. La presenza di strumenti in selce nell'area del passo venne segnalata per la prima volta alla fine degli anni settanta del secolo scorso da studiosi del Museo tridentino di storia naturale, e confermata dagli scavi effettuati per conto del Consiglio superiore delle ricerche a dell'Università degli studi di Milano nel '92.

 

E dopo i ritrovamenti di alcune decine di ossa, quarzi e selci, a conferma della presenza di cacciatori dell'epoca mesolitica, altri scavi sono stati compiuti ai primi di settembre anche al fine di comprendere la condizione ambientale e geomorfologica risalente a un periodo compreso tra i 9 e i 10mila anni orsono, ovvero quando avvenne l'ultima glaciazione.

 

Negli ultimi anni degli appassionati di incisioni ne hanno trovate diverse a punta Segnale, ai piedi del Tresero, datate a 3.500 anni fa nell'età del bronzo e eseguite a più mani con raffigurazioni religiose e di scene di vita campestre. Si è ipotizzato che possa trattarsi dei resti di un edificio sacro e di segnali del passaggio di qualche pastore. Sono testimonianze di indubbio valore storico e artistico, considerata pure la vicinanza con la Valcamonica, ricca di reperti rupestri.

 

E ulteriori studi e progetti sono indirizzati in particolare alla grotta di Cameraccia in alta valle del Gavia, utilizzata in passato dai pastori camuni e valtellinesi, soprattutto di Grosio e Sondalo data la contiguità territoriale con la val di Rezzalo, che avevano inciso nomi e date su lastre poi crollate dal soffitto. Non è esclusa inoltre la possibilità di trasformare il bivacco Battaglione skiatori del monte Ortles e un altro rifugio del passo Gavia in musei aperti al pubblico per poter usufruire di un patrimonio dal valore inestimabile e ancora sconosciuto.

 

Guido Monti

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI