Lo sapevate che? Il 'Romit' della chiesa di San Francesco a Sondalo
CULTURA E SPETTACOLO - 05 10 2024 - Guido Monti
In occasione della ricorrenza di San Francesco d'Assisi patrono d'Italia vale la pena di conoscere una sacra reliquia esposta in Alta Valle. Pur essendo di moderna costruzione, la chiesa di S.Francesco di Sondalo ha la particolarità di custodire la più antica scultura in legno della provincia di Sondrio: è il crocifisso detto 'Romit o 'Al romit de Santa Nesgia', così chiamato con riferimento all'eremita vissuto nell'antica chiesa di Sant'Agnese in cui era conservato il manufatto. Si tratta di un'opera lignea risalente al XII° secolo ed è un unicum dell'arte valtellinese. Questa alta espressione dell'arte romanica si contraddistingue per l'intensa espressività e compostezza del Cristo e per la figura di Maria Maddalena, in atteggiamento dolente e semisdraiata, scolpita in uno spazio ristretto collocato ai piedi del Redentore coperto da una lunga tunica a pieghe rigide e piatte, con mani e piedi di sproporzionata lunghezza e il volto allungato con grandi occhi sporgenti e ravvicinati. Di autore sconosciuto e di notevoli dimensioni (138 x 127 cm), l'opera si ispira alla figura di Francesco Torriani, originario di Mendrisio nel Canton Ticino, che alla fine del seicento dimorò a Sant'Agnese. Si ipotizza che il devoto eremita trascorresse le sue giornate in preghiera e in penitenza dinanzi a questa immagine sacra, tanto da portare a immedesimare l'uomo nel crocifisso di fronte al quale si raccoglieva in meditazione e da farlo diventare il 'Romit' nel linguaggio dei sondalini. L'ex parroco di Sondalo don Giovanni Sala Peup nel 1998 fece pubblicare un testo sulle chiese del territorio in cui presentò anche uno studio dell'opera che va considerata di particolare pregio ed interesse storico. Guido Monti
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