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Lo sapevate che? In Valfurva le incisioni rupestri più alte d'Europa

CULTURA E SPETTACOLO - 23 11 2024 - Guido Monti

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/Valfurva, incisioni rupestri più alte d'Europa

I petroglifi del Pizzo Tresero trovati in Valfurva, all'interno del parco nazionale dello Stelvio, rappresentano un'eccezionale scoperta che va ad arricchire il già vasto patrimonio archeologico lombardo.

 

Il ritrovamento è stato reso possibile dalla segnalazione alla Soprintendenza, avvenuta nell'estate 2017 da parte di un escursionista comasco, della presenza di alcune incisioni su una roccia ai piedi del ghiacciaio del Pizzo Tresero, a 3.000 metri di altitudine. I reperti sono databili alla media età del bronzo, vale a dire tra 3.200 e 3.600 anni orsono e hanno un rilevante valore scientifico, essendo dei graffiti rinvenuti ad una quota senza eguali in Europa, e testimoniano inoltre l'antichissima presenza dell'uomo nelle terre di montagna.

 

Posizionati sopra il passo del Gavia, data la loro collocazione sono in stretto rapporto con i siti rupestri valtellinesi e camuni, i primi ad aver avuto nel 1979 il riconoscimento Unesco di patrimonio dell'umanità. I petroglifi si concentrano su alcune rocce lisciate dall'azione dei ghiacciai, in posizione defilata ai piedi di Punta Segnale. I metodi utilizzati per le incisioni fanno ritenere che siano state realizzate da mani diverse e in periodi differenti. L'erosione dovuta all'avanzata del ghiacciaio a partire da 3.000 anni fa è tuttora visibile sulle rocce e include pure i segni, che mostrano striature e sono in parte cancellati.

 

Questo fa supporre che dapprincipio le incisioni fossero più numerose e siano in parte sparite a causa dell'espansione glaciale, che avrebbe risparmiato solo quelle poste più al riparo. I risultati delle indagini archeologiche condotte da un paio d'anni a questa parte alla malga dell'Alpe, alla grotta Cameraccia e al lago nero, a breve distanza dal Tresero, confermano che queste zone, oltre 10.00  anni orsono, vennero percorse da cacciatori mesolitici che hanno lasciato tracce di bivacchi e di postazioni per la caccia.   

 

Guido Monti

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