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Lo sapevate che? Le tradizioni di Pasqua in provincia

CULTURA E SPETTACOLO - 08 04 2023 - Guido Monti

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/pasquali bormio
@valtellina.it

Gli appuntamenti più importanti della Pasqua in Valtellina e Valchiavenna sono la sfilata dei Pasquali a Bormio e la solenne processione del Venerdì Santo a Chiavenna. Nella Magnifica Terra la festività è caratterizzata dal suggestivo corteo che si tiene annualmente nel rispetto di antiche usanze. Al suono festante delle campane i giovani, vestiti col tipico costume del paese, trasportano a spalla fino alla piazza del Kuerc i Pasquali, opere artigianali dal profondo significato allegorico e religioso. La sfilata richiede vari mesi di preparazione e coinvolge di tutti i reparti bormini, chiamati a realizzare la propria ‘portantina’ con un tema originale legato alla vita quotidiana. Al termine della processione, cui prendono parte bambini, famiglie e gruppi folkloristici in costume, una giuria premia il migliore Pasquale e i carri rimangono esposti in piazza del Kuerc fino al lunedì di Pasquetta.

 

I Pasquali nascono dall’antica cultura contadina di Bormio e le prime testimonianze risalgono al XVII secolo, quando c'era l’obbligo di cucinare un agnello da distribuire nella storica piazza del paese. Alla fine del XIX secolo fu introdotta la benedizione dell’agnello che offrì lo spunto per una gara tra i reparti per adornare al meglio il proprio animale. Si iniziò poi ad adagiare gli agnellini su delle portantine addobbate col muschio e da lì ai Pasquali odierni il passo fu breve. Invece a Chiavenna la sera del Venerdì Santo si svolge la processione mistica guidata dall’antica confraternita denominata un po' macabramente 'Buona Morte'. Al tramonto nel centro del paese appaiono ceri e drappi per accompagnare il corteo dei confratelli che, addobbati con lunghe tuniche nere, portano in mano oggetti antichi per rievocare i momenti salienti della passione di Cristo. Precedono una lunga fila di sacerdoti, chierichetti e fedeli seguiti a loro volta dalla banda cittadina scortata da carabinieri in uniforme storica. A ogni stazione chi assiste al passaggio della processione partecipa alla preghiera e la musica cessa fra due ali di folla che si sistemano ai piedi dei palazzi di via Dolzino e del centro storico. Le soste sono preparate con cura e in punti prestabiliti vengono allestiti degli altari decorati con immagini sacre e paramenti antichi, mentre gli esercizi pubblici abbassano le serrande in segno di rispetto.

 

Ogni anno la  processione si rinnova con notevole partecipazione ed è un’opportunità per scoprire un aspetto della cultura locale in cui fede e storia si abbinano profondamente.

 

Guido Monti

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