MENU

Problemi idrogeologici in valle nell'Ottocento: l'ammonimento di Francesco Visconti Venosta

CULTURA E SPETTACOLO - 22 07 2021 - Ivan Bormolini

CONDIVIDI

/APRILE 1890 LAVORI DI DIFESA DELL'ADDA A TIRANO
APRILE 1890 LAVORI DI DIFESA DELL'ADDA A TIRANO

(Prima parte di I. Bormolini) In queste settimane si sono ricordati alcuni eventi calamitosi che nella storia avevano colpito le nostre vallate. Nell' Ottocento, un secolo particolarmente funestato da vari fenomeni alluvionali e franosi, ci si era incamminati verso la ricerca di soluzioni a tutela del nostro territorio e delle popolazioni locali.

La ciclicità dei fenomeni di vario genere che riportavano alla ribalta quell'antico male strettamente legato alle nostre terre di montagna, nel 1844 avevano indotto Francesco Visconti Venosta ad ammonire duramente l'amministrazione austro-ungarica di allora descrivendo la situazione territoriale di quel tempo.

 

Riporto il suo intervento:

“Oltre a sedici fiumi -scriveva- cento e sessanta torrenti precipitano furiosi dalle laterali vallate a formare coi primi la più terribile desolazione di questo paese non tanto con l'impeto delle loro acque, quanto con la quantità delle materie che giù fluttuano dai monti e diffondono a ventaglio sulla pianura, sotto seppellendo campi e casali, e rialzando il fondo dell'Adda di modo che le sue acque si allargano per l'adiacente campagna e vi si impaludano a grave scapito della coltivazione e delle umane vite (….).

Le acque e gli uomini si disputano in Valtellina il territorio, ma se gli uomini non usano più potenti mezzi di intelligenza e di forza degli adoperanti, temo terminino col soccombere”

(F. Visconti Venosta, Notizie statistiche intorno alla Valtellina ).

 

Ho ritenuto importante citare quello che oggi possiamo definire un invito a far presto da parte di Francesco Visconti Venosta, perché le nostre terre necessitavano di soluzioni mirate a definire quello che in chiave moderna definiamo assetto idrogeologico del territorio.

Nelle parole di questo illustre conoscitore delle problematiche delle nostre valli, se ben ci riflettiamo vi sono delle analogie anche con i drammatici eventi del 1987, quando ancora una volta abbiamo vissuto una disputa del territorio tra alluvioni, frane e l'uomo.

In quell' Ottocento che oggi ci appare così lontano nel tempo, così come in altre epoche ancor più remote o più vicine a noi, ciò che proprio l'uomo aveva costruito con il suo duro lavoro negli anni, era stato spazzato via in pochi istanti con cieca indifferenza e violenza dalla natura che ancora una volta presentava il conto risvegliando l'antico male.

La fatica, l'attaccamento al territorio, l'amore per la vita nelle nostre vallate, si verificavano rendendo tutto inutile.

È accaduta la stessa cosa nel 1987, dove la furia della natura si era palesata, cancellando ciò che era stato costruito e mietendo ben 53 vittime.

 

FONTE: NOTIZIARIO DELLA BANCA POPOLARE DI SONDRIO N° 45 – DICEMBRE 1987.

Speciale Valtellina 87. Cronaca storia commenti. Dal capitolo “La storia” Le acque e gli uomini si disputano in Valtellina il territorio. A cura di Franco Monteforte. Pag. 126-127. Stampa: Poligrafiche Bolis, Bergamo.

La foto di copertina è tratta dalla stessa fonte: aprile 1890, lavori di difesa dell'Adda a Tirano. (Archivio Museo Etnografico Tiranese ) Pag. 103

GALLERY

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI