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Sogna di volare alto

CULTURA E SPETTACOLO - 29 03 2020 - Ezio (Méngu)

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/La magnifica Valle di Poschiavo vista da Ronco  ( foto di Méngu )
La magnifica Valle di Poschiavo vista da Ronco (foto di Méngu)

I sogni non hanno bisogno di permessi,

né di limitazioni in questi tristi giorni

dove l’ombra del coronavirus

dilaga nelle nostre Valli.

 

Sogna di volare alto

Sognare di volare in alto sopra

i monti di Piscina, Canali e S. Rocco

da ragazzo era il mio sogno.

Seduto sotto le piante di tiglio

del piazzale della baita di Ronco,

chiudevo gli occhi e sognavo d’esser una poiana.

Volevo volare alto sopra i boschi,

volare sopra le pietraie,

volare sopra i prati verdi, pieni di cavallette.

Volevo essere come quella poiana

che era scesa sul prato

come una pietra e aveva carpito

una gallina e poi l’aveva sollevata

con grida in alto,

dietro i larici dei monti di Canali.

Sotto quei tigli mi lasciavo cullare

dal sogno e subito

mi vedevo appollaiato

sulle rocce a corno della Valle della Ganda.

Lì, i soffi d’aria calda e fredda

pieni di profumo di resina dei pini silvestri

mi scuotevano le piume.

Guardavo la valle profonda e

quel vuoto mi agitava il cuore

sino a farmi prendere

il desiderio di spiccare il volo.

Leggero come una piuma

mi lasciavo cadere senza battere le ali,

in quella valle fatta a imbuto.

I miei occhi da ragazzo erano chiusi e

io volavo.

Volavo leggero

mi alzavo e mi abbassavo sino

a toccare le foglie delle querce del Fontanino.

Volavo su e giù in mezzo alla valle

vicino alle due rocce a forma di corno

per far fuggire nei buchi

i vermi neri attorcigliati

sopra le pietre distesi al sole .

Tra il verde dei noccioli

vedevo laggiù la Silvia che pascolava

le capre nella piana del Gèta.

Bella ragazzina! Per lei battevo due colpi d’ala

e poi mi buttavo in verticale

per carpirle il cuore.

Lei riusciva sempre a fuggire

nel cascinale più veloce dei vermi

della Ganda.

Care montagne e boschi dei miei sogni,

vi ho visto dall’alto con gli occhi della poiana.

Tanto tempo è trascorso da allora.

Sono oramai vecchio, sono nonno

ma anche adesso quando chiudo gli occhi

vedo lassù quelle due rocce

che sembrano gemelle e che mi aspettano.

Si! Si! Ancora un poco e arriverò!

Farò ancora il volo della poiana

quando mi si spegnerà

la luce degli occhi senza chiuderli.

Volerò ancora leggero e silenzioso

in quella valle incantata, passerò

a filo sopra i monti di S. Rocco, Canali

e Piscina

e li saluterò per l’ultima volta.

Poi senza battere le ali il soffio del Signore ,

forse, mi condurrà sopra i rami della

vecchia quercia della sorgente del Fontanin.

Lì, in quel bosco avrò

per sempre la pace nel cuore.

 

Ezio ( Méngu

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