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Una pausa nei momenti giusti

CULTURA E SPETTACOLO - 26 04 2018 - Méngu

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Un giusto momento di pausa ci può fare sentire liberi, meno schiavi  delle molteplici attività giornaliere.  Questa affermazione  così banale è assai poco sentita, specie  ai nostri giorni. Come  per “ Horror vacui” (terrore del vuoto) che nell’arte viene definito l’atto di riempire completamente l’intera superficie di un opera con dei particolari, così è per il tempo attivo dei giovani d’oggi che sembra non debba avere soluzione di continuità.  

 

Possiamo chiamare “orrore del tempo libero” quella specie di mania nel voler riempire ogni spazio di tempo dell’intera giornata con molteplici attività tale da non lasciarci mai soli per dar spazio alla propria interiorità.  Vi è mai capitato sentire dire dai vostri figli o nipoti,  con fare ansioso, quasi penoso,  a causa d’una pausa inattesa: “Adesso cosa facciamo? Dove si va?“ .  La stessa frase è anche sulla bocca di tanti papà e mamme,  presi da uno stato di agitazione permanente e sempre alla ricerca di qualcosa  da fare o da inventare.  

 

Insomma, per ogni “buco” di  tempo libero va messo il suo tappo  e ciò che facciamo lo facciamo quasi sempre in “stato di emergenza “.  Occorre far tutto e tutto in fretta poiché il tempo sembra che manchi sempre e la frase ricorrente è “se trovo il tempo … “ . Viviamo immersi nella frenesia del fare. Occorre fare sempre qualcosa e mai trovare un momento di pausa. L’ozio e la noia, figli minori  della pausa, dello stato di quiete sono considerati deleteri per lo spirito e la mente . Si vedono tanti genitori che riempiono la vita dei loro figli con mille cose. Quando i figli hanno un momento libero da scuola ecco che subito lo riempiono con una attività extrascolastica quali la musica. la danza, lo sport.  

 

Stessa cosa per gli adulti:  mamme e papà  ”schizzati”  più dei loro figli e  in preda alle loro ansie si agitano come scimmie in gabbia senza la voglia di trovare un attimo di pausa  per dedicare la mente ai sentimenti, alle emozioni più intime. Ogni tanto e con giusto criterio i  momenti di pausa,  di ozio e  anche di noia sono salutari. Ma quanti di questi momenti occorrono per rigenerare  il corpo e lo spirito?  Quanto basta ad ognuno di noi e non di più!  In particolare occorre che i  bimbi, i ragazzi, i giovani si annoino quanto basta per ritrovare  se stessi, sentirsi stimolati, sentire il desiderio di creatività, e accorgersi di ciò che accade loro intorno.

 

Provate a spingere la vostra macchina al massimo sull’autostrada, vedrete la strada ma non le cose che vi scorrono veloci intorno. Lasciamo dunque che in tanti particolari momenti della nostra vita vi siano dei benefici momenti di paura, di noia, di ozio che servono per meditare sulle nostre scelte, sul nostro modo di vivere, sui nostri progetti, sui nostri valori etici e morali. Non a torto i nostri vecchi,  seduti su una panchina con la pipa in bocca, e interrogati cosa stessero facendo dicevano: “Làsum ‘n pas, lauri a pensà“ (lasciami in pace, lavoro pensando) . Per loro quei momenti  di pausa non erano momenti vuoti, ma momenti di lavoro dello spirito,  momenti fruttuosi anche se ai nostro occhi potevano apparire momenti di ozio o di noia.  

 

Méngu

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