MENU

Addio a Rosy Savelli, pioniera dell’imprenditoria a Livigno

ECONOMIA E POLITICA - 28 01 2025 - Redazione

CONDIVIDI

/livigno

La comunità di Livigno si stringe nel dolore per la scomparsa di Rosy Savelli, figura carismatica e punto di riferimento per il turismo e il commercio locali. Domenica, all’età di 88 anni, è venuta a mancare una donna che ha segnato profondamente la storia di questa località dell’Alta Valtellina con il suo spirito imprenditoriale e le sue straordinarie doti umane.

 

Rosy Savelli arrivò nella Valle dello Spöl alla fine degli anni Sessanta, quando Livigno era ancora lontana dall’essere il polo turistico internazionale che conosciamo oggi. Nel 1969 inaugurò “La Lanterna”, la prima pizzeria del paese, intuendo il potenziale di una località che iniziava ad attrarre visitatori. Solo cinque anni dopo, nel 1974, ampliò la sua attività con l’apertura dell’Hotel Bucaneve, una struttura che ancora oggi rappresenta un simbolo di accoglienza a Livigno. Sempre in quegli anni, la famiglia Savelli avviò un negozio di ceramiche in via Bondi, contribuendo ulteriormente all’economia locale.

 

L’Associazione Turismo e Commercio Livigno (ATC), presieduta da Dario Piller, ha ricordato Rosy con parole piene di affetto e ammirazione. «È stata una grande imprenditrice – ha dichiarato Piller – sempre vicina alle iniziative promosse dall’ATC. Rosy aveva la capacità di unire e trovare punti di incontro tra visioni diverse. Parlava più lingue e, grazie alla sua mentalità aperta, è stata un esempio per tanti nella sua lunga e brillante carriera».

 

Rosy Savelli era molto più di un’imprenditrice: era una cittadina del mondo. Amava viaggiare, scoprire nuove culture e seguiva con interesse l’evoluzione della sua comunità, specialmente in vista delle Olimpiadi invernali del 2026, un appuntamento storico per Livigno. «Sapeva ascoltare e confrontarsi con grande libertà di pensiero, evitando stereotipi e promuovendo il dialogo», hanno sottolineato dall’ATC.

 

Il suo carattere solare e la sua energia positiva lasciavano un’impronta ovunque andasse. Organizzava spesso grandi feste, occasioni che trasformava in momenti di autentica condivisione, portando insieme amici e conoscenti.

 

Oggi, Livigno piange la perdita di una donna che ha saputo interpretare e anticipare i cambiamenti, contribuendo a fare di questo angolo di Valtellina una realtà capace di guardare al futuro senza mai dimenticare le proprie radici.

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI