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Cristina Gusmeroli trionfa per il Bitto 2024, Doppio premio per i Casari di Cascina Margherita

ECONOMIA E POLITICA - 20 10 2024 - Redazione

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/Cristina Gusmeroli trionfa per il Bitto 2024
Tutti i premiati

Il Concorso dei Formaggi della Mostra del Bitto ha visto quest'anno un mix di nuovi nomi e di conferme, con partecipanti provenienti dalle Orobie bergamasche, Livigno, Madesimo e tutta la provincia di Sondrio. Il premio più prestigioso, quello per il Bitto dell'anno, è stato assegnato all'azienda valtellinese Grigio Alpina, che lavora all'Alpe Cul, ad Averara. L'azienda è gestita dai fratelli Mirco e Cristina Gusmeroli di Dazio, insieme al fratello Martino e ai genitori Oreste e Alessandra. Cristina, casara dell'azienda e oggi trentunenne, ha iniziato a lavorare il formaggio a 16 anni, apprendendo l'arte casearia dal fratello Martino e dal padre. Durante l'estate, l'attività si arricchisce del contributo del casaro Mario Ciaponi e dei giovani cugini Leonardo, Mattia e Filippo. Cristina, supportata dalla famiglia, ha ritirato il premio durante una cerimonia festosa presso l'auditorium Sant'Antonio.

 

Al secondo posto si sono classificati i fratelli Clementi di Bormio, con Fabio come casaro, per il Bitto prodotto all'Alpe Rocca, a Livigno. Il terzo premio è andato a Mario Guglielmana di Prata Camportaccio, che produce il suo Bitto all'Alpe Frodaglio, a Madesimo.

 

Per il Bitto prodotto nel 2023 e stagionato per un anno, il primo premio è stato assegnato a Giuseppe Rinaldi di Cascina Margherita, Alpe Fornazzo, in Valfurva. Al secondo posto Fabio Clementi con il Bitto dell'Alpe Rocca, seguito da Claudio Grassi dell'azienda agricola La Vigna di Piuro. Cascina Margherita ha confermato la prima posizione ottenuta l'anno scorso, vincendo anche il premio per il Bitto con il punteggio più alto, intitolato ad Aldo Gusmeroli. Due giovani casari, Filippo Pedranzini e Nicolò Canclini, hanno ritirato i tre premi in assenza di Rinaldi, accompagnati dal titolare Andrea Pedranzini, vicepresidente del Consorzio di Tutela.

 

Il premio per il casaro più giovane, intitolato a Vincenzo Cornaggia, è stato assegnato ad Alessandro Menghi, ora maggiorenne, che lavora all'Alpeggio Meriggio di Albosaggia con il padre Moreno. Il premio è stato consegnato dalla moglie di Cornaggia, Roberta, e dalla figlia Samantha.

 

Per il Valtellina Casera, la Latteria Sociale di Gordona ha vinto per la categoria fino a 179 giorni di stagionatura con i casari Giovanni Tavasci e Giuseppe Ruffoni, mentre la Latteria Sociale di Chiuro ha trionfato per il formaggio stagionato oltre i 180 giorni con Stefano Franzini e Andrea Rigamonti. Il miglior Scimudin è stato prodotto dalla Latteria Sociale Valtellina nel caseificio di Postalesio da Paolo Pini. La Latteria Sociale di Chiuro ha anche vinto il premio per il miglior Latteria. Il premio speciale Roberta Lodi è stato assegnato al Valtellina Casera stagionato della Latteria di Chiuro, decretato il miglior formaggio in assoluto fra tutte le categorie.

 

I premi sono stati consegnati dal presidente del Consorzio di Tutela, Marco Deghi, dal sindaco di Morbegno, Patrizio Del Nero, dal presidente della Comunità Montana Valtellina di Morbegno, Maurizio Papini, dal presidente del Consorzio Bim, Alan Vaninetti, dal segretario generale della Camera di Commercio, Marco Bonat, dalla presidente delle giurie, Luciana Libera, e dal delegato provinciale dell'Onaf, Oscar Del Barba.

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