Gli sbarchi dei migranti sono in diminuzione
ECONOMIA E POLITICA - 21 11 2024 - Guido Monti
Dati accertati smentiscono luoghi comuni e rendono chiaro che non è assolutamente in atto un'invasione inarrestabile, come predicato dai populisti nostrani, e anzi diminuiscono gli sbarchi di migranti in Europa. I numeri degli ingressi irregolari mostrano un evidente cambiamento nelle rotte, come rivelano i dati pubblicati dall'agenzia europea Frontex relativi ai primi dieci mesi dell'anno in corso, secondo cui c'è stata una diminuzione del 43% rispetto allo stesso periodo del 2023, un calo ancora più significativo rispetto al - 42% registrato nei dati preliminari di settembre. In totale gli attraversamenti irregolari sono stati all'incirca 190 mila, ossia quasi 30 mila in meno rispetto al 2023. Il calo più significativo è stato registrato nella rotta dei Balcani orientali (-80 %) e nel Mediterraneo centrale (- 62 %), due cali che hanno sensibilmente contribuito alla diminuzione complessiva. Per l’Italia questo trend si traduce in un totale di poco più di 55 mila migranti sbarcati. I dati di Frontex confermano anche uno spostamento dei migranti verso altre rotte, che nei 10 mesi in esame hanno fatto registrare importanti aumenti. Gli ingressi irregolari nel Mediterraneo orientale sono aumentati del 14% per un totale di quasi 55 mila persone, stesso incremento appurato per la rotta dell'Africa occidentale che conta un totale di 34 mila nuovi arrivi irregolari rispetto allo scorso anno. Un altro aumento viene segnalato ai confini terrestri orientali, con un’impennata del 195% e oltre 15 mila attraversamenti. Rispetto al +192% dei primi nove mesi dell’anno, questa rotta ha quindi marcato un leggero aumento, direttamente riconducibile agli effetti della guerra in Ucraina. Frontex ha inoltre potuto accertare un significativo spostamento di migranti in uscita dall'Ue per cercare di approdare nel Regno Unito attraverso la Manica. Si tratta di un aumento del 5%, per un totale di 57 mila attraversamenti, che rappresenta il primo incremento dopo qualche mese di calo. E intanto diversi Paesi dell'Ue - ultima in elenco l'Olanda - per arginare la presunta ondata migratoria hanno cessato di applicare l'accordo di Schengen sulla libera circolazione delle persone, mentre il nostro non trova di meglio che esternalizzare la risoluzione del problema, inviando in Albania poche decine di sventurati, regolarmente rispediti in Italia dopo la sospensione del provvedimento da parte della magistratura che ha rimandato l'ultimo giudizio alla Corte di giustizia europea, competente in materia. Va aggiunto al riguardo che il nostro sistema di accoglienza è statico e fa dell’emergenza la cifra predominante della questione. Lo rivela 'Un fallimento annunciato', come è intitolato il settimo report di ActionAid e Openpolis sul sistema di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati in Italia. Non sarebbe ora di smetterla con la propaganda e cercare piuttosto di trovare giusti rimedi a un problema epocale che resterà a lungo di scottante attualità? Guido Monti - responsabile del Comitato provinciale per l'Europa di Sondrio
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