I sovranisti bloccano l'Ue sui migranti
ECONOMIA E POLITICA - 15 11 2022 - Cs
Il tema dei migranti è divenuto terreno di un assurdo scontro diplomatico fra Francia e Italia, due Paesi entrambi appartenenti all'Ue. Al di là dei torti e delle ragioni dell'una e dell'altra parte, il contrasto insorto coi cugini d'Oltralpe, cui il saggio presidente Mattarella ha posto una pezza col collega Macron, è la lampante dimostrazione di cosa significhi la mancanza di una politica comune europea in materia di politica estera e di sicurezza: Quando l'Europa ha preso una posizione comune per far fronte all'emergenza sanitaria, piuttosto che nella condanna comune dell'aggressione russa all'Ucraina, ha dato dimostrazione di compattezza e unità d'intenti mai espressa in precedenza, ma ora torna a peccare di improvvisazione e incapacità d'azione concorde per risolvere un problema sovradimensionato dai sovranisti d'ogni nazionalità. In effetti, stando ai dati resi noti dalla Fondazione Migrantes, a fronte di 8 milioni di forestieri presenti in Italia vi sono 9 milioni di italiani emigrati all'estero. 'Berlino vi attende!': Salvini, che si sente ancora ministro dell'interno, ha tuonato così all'indirizzo dei profughi di una nave di soccorso in mare battente bandiera tedesca, ai quali il governo Meloni ha negato il diritto a un attracco sicuro e dunque all'asilo, salvo fare poi il gran gesto di permettere lo sbarco ad altri disperati più fortunati. Il leader leghista, che da sempre ha fatto dell'opposizione ai flussi migratori il suo cavallo di battaglia elettorale, finge di ignorare che la Germania ha assimilato nel migliore dei modi oltre un milione di stranieri, un esempio da imitare e seguire. Invece l'Italia preferisce appoggiarsi ai Paesi mediterranei di immediato approdo (ma la Spagna ha preso le distanze da loro) per rinfacciare agli altri membri dell'Ue il mancato rispetto degli impegni assunti in tema di ricollocazione dei migranti. Quanto durerà ancora lo show mediatico del nuovo esecutivo? Forse fin quando un naviglio battente bandiera polacca o ungherese farà analoghe richieste e allora sarà chiaro che in realtà sono proprio i presunti alleati dell'Est i principali oppositori delle politiche di redistribuzione dei migranti nell'Ue. O il tempo di constatare, come evidenzia l'europarlamentare Pietro Bartolo, ex medico di Lampedusa, che sono gli schieramenti sovranisti a frenare nell'aula di Strasburgo la discussione sulla proposta di riforma del patto di migrazione e asilo. Il governo Meloni punta l'indice accusatore contro le ong ma omette di riferire che i componenti della coalizione governativa italiana, compatti, si sono opposti sia ai soccorsi in mare coordinati a livello europeo che alla gestione solidale degli arrivi. Il suo bluff viene smascherato dai fatti e dai voti espressi al Parlamento europeo: ne mancavano solo due per approvare i provvedimenti necessari, ma Fdi, Lega e Forza Italia hanno negato il loro assenso. Il resto fa parte dell'ormai consueta e risaputa narrazione propagandistica attuata ad arte per gettare fumo negli occhi a un'opinione pubblica in larga misura distratta e superficiale. Però il re è nudo e sarebbe finalmente ora che si comportasse in modo dignitoso e con senso di responsabilità. Giuseppe Enrico Brivio - segretario della sezione 'Ezio Vedovelli' Valtellina-Valchiavenna del Movimento federalista europeo
Guido Monti - responsabile del Comitato provinciale per l'Europa di Sondrio
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