Affrontare le sfide della Vita
SCUOLA - 06 09 2021 - Ezio (Méngu)
Ai miei tempi già a vent’anni molti giovani iniziavano ad avere la schiena curva per via delle fatiche nei campi e nei lavori in montagna. Ora guardate di fino la gioventù nostra. Grazie a Dio o forse no, sembrano corazzieri nel fisico ma spesso, specie in questi ultimi tempi di pandemia, si sono “ingobbiti” nello spirito. Il virus ha scatenato nella società una guerra silenziosa e strisciante e molti giovani si sentono frustrati e sfiduciati vedendo innanzi a loro un futuro incerto. Se la pandemia ci perseguita, occorre combatterla e i giovani hanno tutte le carte in regola, poiché in loro c’è la forza della gioventù. Si discute spesso sul disorientamento dei giovani, soprattutto dei danni che il coronavirus ha inferto agli adolescenti che vedono il loro futuro incerto e meno raggiungibile , ma non per questo occorre abbacchiarsi e darsi per vinti. Ho piacere quando vedo che i ragazzi e le ragazze curano la loro persona. Li vedo eleganti, profumati e con soldi fluenti dalle tasche. Vedo le ragazze che sfilano per le strade come modelle ambulati, curate nel viso da sembrare principesse, vestite divinamente e sempre pronte a fare l’aperitivo serale con i maschietti. E’ un modo anche questo per sentirsi bene e vedere il Mondo sotto una nuova luce. Eppure c’è un motivetto triste che suona nella loro anima. A volte lo nascondono e a volte sale in superfice quando lamentano il loro vissuto. Ma lamentarsi non serve a nulla, occorre affrontare le sfide della Vita anche con duri sacrifici. Una domanda per i giovani mi suona in testa ed è questa: preferite trattarvi bene o essere trattati bene , riposati nel corpo ma con l’animo inquieto, con sogni infranti o essere affaticati nel fisico per il lavoro, con la schiena e le ossa doloranti ma pieni di quell’ orgoglio naturale di vivere una vita combattiva con sacrificio per sé e per gli altri ? Per esperienza personale io dico che la verità sta nel mezzo. I nostri tempi sono tempi di combattimento intellettuale e operativo, è il tempo delle scelte forti. C’è chi vuole, o meglio gli fa comodo chinare il capo innanzi “ all’uomo condottiero “ e che comanda, ma alla lunga e lo dice la Storia, quel sistema porta la gente ad essere succube, senza valori personali e trascinati in avventure piene di sventure. Lo sappiamo tutti che portare innanzi le proprie idee, confrontarsi con gli altri, lavorare duro per un progetto sentito è fatica. Nel detto “ vàn avanti ti che dòpu vegni mi “ ( vai innanzi tu che io poi vengo ) , c’è la filosofia del “ slizzùn “ ( scansafatiche ) ed è un modo di vita che può dare un vantaggio personale momentaneo ma poi, statene certi, quello che ha lavorato per voi appena potrà vi farà pagare duro il peso delle sue fatiche . Un vecchio proverbio recita: “chi fa per sè fa per tre” ed è veritiero. Faticare nella vita a volte è una buona medicina che rinvigorisce il corpo e l’anima. Sono assai convinto che ognuno di noi , quando vuole, ha in sé energie insospettabili e quando si liberano ci meravigliamo dei nostri risultati. L’esempio potrebbe venire da madre Teresa di Calcutta che minuta e fragile, con la schiena piegata come una roncola si prodigava sempre per gli altri e sapeva ben capire la strada da percorrere e eventualmente combattere per raggiungere la meta. Sappiamo bene che il Mondo è dominato dai furbi, dagli azzeccagarbugli e dai … politici che decidono sul lavoro degli altri senza magari aver lavorato un giorno. Diffidare da chi non ha mai lavorato un giorno nella sua vita e ha vissuto di rendita è una buona cosa. Ricordo i vecchi della mia contrada, quelli che hanno fatto “ il letto “ ( comodità ) alla nostra generazione. Alla sera tornavano dai campi con il loro carro e con il loro cavallo che tirava diritto e con la testa penzoloni come il padrone. Quando incontravo il “ véciu Pédru” ( vecchio Pietro ) dal ritorno dai campi gli gridavo : ‘stasìra, per piasé, ma cuntìi su ‘na storia ? “ ( questa sera , per piacere, mi raccontate una storia ‘ ) Lui mi rispondeva: “ auf, auf, stasira sòo scavèzz, mài ‘n bucùn e ‘ndòa a tràm giù. Magari dumenéga matina dòpu la Mésa ! “ . ( questa sera sono distrutto, mangio un boccone e poi mi corico. Magari domenica mattina dopo la Messa ). Allora le mogli aspettavano il marito con la cena calda in tavola, stanche anche loro per i lavori di casa, Guardavano con affetto lo loro marito mentre mangiava in silenzio e quando se ne andava a letto non osavano chiedergli altro. Tutto questo per dire che la Vita è fatica e sacrificio e non regala nulla. Al giorno d’oggi tutto viene pagato, anche “ l’aria che si respira “ . Orbene , allora io dico ai giovani afflitti da tante prove , compreso quello della pandemia “ Coraggio, andate all’assalto per conquistare la Vita, non scoraggiatevi se siete in mezzo alla bufera. Più profonda è la notte tanto più l’alba è vicina . La vostra vera fortuna è quella di essere giovani e la forza della gioventù vince anche la morte. Affrontare le sfide è una cosa bella , poiché in ogni sfida vinta o persa c’è la forza, la volontà di vivere. “Il primo passo non ti porta dove vuoi, ti toglie da dove sei! “ ( Alejandro Jodorowisky) Ragazzo,dàmm a tràa ! E’ giunto il tempo di ascoltare in questi tempi di pandemia e di rimpianto ciò che solo l’animo tuo sincero ti può confortare senza cader, per causa d’altri, desolato e affranto. Molti mass media hanno scritto e cianciato. Sul coronavirus hanno detto e disdetto di tutto, il timore e tremore nella gente hanno seminato e il tuo bel mondo giovanile hanno distrutto . Molto del tuo tempo giovanile si è mal dissolto nessun soldo o valore te lo potrà più ripagare, Ascolta ragazzo ! Ora fai risplendere sul tuo volto la forza della Vita, coraggio non ti abbacchiare ! Canta, balla e ridi e amoreggia poiché la gioventù non ha bisogno del verso stridulo della civetta. Ragazzo ascolta! Senti il ritmico canto del cucù che messaggero ti dice: “agli altri non dar retta, pensa e fai ciò che comanda il tuo buon cuore, ascolta le cose buone e non voci di desolazione solo così il tuo puro sentimento e giovanile vigore potrà salvarti d’ ogni imposta e non capita imposizione. I virus , da che Mondo è Mondo hanno sferzato ogni popolo con malattie, stenti , patimenti e lutti però mai così male e tanto se n’è scritto e parlato. in questi tempi di profughi, di santi e di farabutti”. E’ un gran danno aver tolto le speranze alla gioventù, La speranza è simile ai fiori di una pianta congelata, purtroppo pochi o nessun frutto quella pianta darà più E’ una sciagura se la nostra gioventù crescerà disperata. Prima hai colto i vecchi deboli , maledetta pandemia ora insidi bambini e ragazzi con il tua forza rabbiosa. Qual è la bestia che può aver eruttato questa epidemia ? E’ forse una malattia scaturita da mano criminosa ? Quando avremo tutti il maledetto virus in corpo, non ci farà più paura la pallina bianca e velenosa, Ascolta ragazzo ! Nella Vita il tuo miglior anticorpo è quello di vivere una vita intensa, piena e luminosa. Dàmm a tràa ( ascolta ) ! Fa risplendere sul tuo volto la forza della Vita, coraggio ridi e non dar retta, canta, balla e ridi e amoreggia poiché solo lo stolto crede allo squittio superstizioso della civetta. Ezio (Méngu)Ragazzo, dàm a tràa (ascolta)
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