Don Ferruccio, ben tornato a casa
CRONACA - 16 04 2023 - Lettera firmata
La malattia nella Vita, colpisce tutti, anche i Santi e in questi tempi non è stato esentato nemmeno don Ferruccio, Canonico al Santuario di Madonna di Tirano. La malattia ce l’ha distolto per alcune settimane dal suo incarico, ma grazie a Dio è stato dimesso dall’Ospedale di Sondrio, oggi 15 Aprile. Credo che molti fedeli del Santuario abbiano sentito la sua mancanza. Normalmente i fedeli che, come loro “abitudine”, ogni domenica vanno alla S. Messa vedono e sentono con piacere l’omelia e la S. Messa celebrata da don Ferruccio, sia per la sua irripetibile forma di comunicazione ai fedeli, sia per il suo modo di celebrare il Santo Rito. Per intendere alcuni fedeli gradiscono (ma è questione di punti di vista) una omelia breve e incisiva dopo lettura del Vangelo. Credo proprio che la maggior parte dei fedeli abbiano con il passar degli anni ( la maggior parte dei fedeli presenti in Santuario hanno i capelli grigi ) capito e sanno a memoria le parole di nostro Signore Gesù e il ripeterle in modo ossessivo non fa altro che distogliere l’attenzione. Orbene, lo stimato e gradito don Ferruccio, senza volere in qualche modo offenderlo, lo si potrebbe definire il postino di Dio. La sua preparazione sacerdotale vasta e accurata, la sua esperienza di Vita la si sente nelle sue espressioni ed è caratterizzata dalle omelie che solo le persone illuminate dalla Grazia riescono a comunicare. Le sue parole chiare, pacate, umili, prive di altisonanti aggettivi, sembrano stamparsi su foglietti da mettere poi in tasca o nel cervello delle persone per non farle sfumare anche dopo l’uscita del portone della Chiesa. Sì, io credo che il sacerdote Ferruccio sia un postino del Signore, che imbuca le sue parole dell’omelia breve e incisiva, una ad una nel cuore, nel cervello delle persone. Abbiamo bisogno di parole chiare, scarne, forti come punte di picconi che scavano nell’intimo del cuore. Ognuno di noi, prigioniero in questo mondo bizzarro, ha nel suo vissuto cose buone, ma ha anche dei “ceppi “ di piante morte che occorre sradicare e per poterle sradicare occorre che la persona si metta in sintonia con un Amico ( leggi Ferruccio ) che capisce la reale fatica di Vivere e che comprende che la Vita terrena non è certo un giardino pieno di Santi. Don Ferruccio è di certo e per molti un fratello che ti guarda con un sentimento caro e con una espressione di colui che vuol darti una mano ad ogni costo senza il timore di perdere il suo tempo. Insomma dopo un colloquio con lui, la giornata ti sembra più serena anche se piove. Ben tornato, caro don Ferruccio. Un Amico tra i tanti
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