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Riqualificazione di via Cappuccini: l'ex Assessore all'Ambiente spiega i dettagli dell'intervento

CRONACA - 12 07 2024 - Stefano Portovenero

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/Riqualificazione di via Cappuccini: progetto

Ho letto con attenzione le tante reazioni all'abbattimento degli ippocastani del viale del cimitero, prima parte del progetto di riqualificazione di via Cappuccini, annunciato da mesi, fondamentale per garantire la sicurezza e migliorare la qualità e il decoro urbano di una via centrale di Tirano.

 

Capisco il dispiacere nel vedere un viale, al quale molti di noi hanno associato dei ricordi, completamente senza alberi da un giorno all'altro. È naturale che ci sia preoccupazione e che qualcuno possa gridare allo scempio ambientale. Tuttavia, è importante chiarire una volta in più le ragioni dietro questa decisione. Gli ippocastani, come spiegherò di seguito, nonostante le chiome apparissero in questo periodo rigogliose, erano ormai compromessi e rappresentavano un serio rischio per la sicurezza pubblica. La scelta di sostituirli non è stata presa a cuor leggero, sebbene non fossero secolari o sotto tutela, ma era l'unica soluzione possibile per il bene della comunità.

 

Questo intervento non riguarda solo le piante, ma vuole risolvere le varie criticità presenti lungo la via: verrà creato un nuovo marciapiede e spazi più protetti per i pedoni, saranno realizzate delle aiuole e posati nuovi arredi, l'illuminazione sarà sostituita con la tipologia a basso consumo, i parcheggi saranno meglio distribuiti. Il progetto include poi, nel secondo lotto, la realizzazione di una nuova piazzetta pedonale per migliorare l'ingresso all'auditorium e alla palestra Trombini e, infine, il rifacimento della pavimentazione della via di accesso al cimitero.

 

Comprendo che l'avvio dei lavori durante il periodo elettorale abbia reso più difficile una comunicazione capillare. Probabilmente non sono bastati gli articoli a mezzo stampa nei mesi passati e le presentazioni fatte in campagna elettorale. Forse, da parte dell'amministrazione, si sarebbe dovuto oggi informare la cittadinanza sull'inizio dei lavori, ma ciò non toglie che sia un'opera programmata da tempo ed evidentemente condivisa anche dai nuovi amministratori per la sua validità.

 

Quello che mi chiedo è: solo ora ci accorgiamo dell'importanza degli alberi nel nostro tessuto urbano? I benefici che ci offrono sono inestimabili: sono una delle più funzionali strategie per la lotta al cambiamento climatico in città, migliorano la qualità dell'aria, contribuiscono alla biodiversità, riducono i rumori, offrono ombra e frescura e rendono più belli i luoghi in cui viviamo. Benefici di gran lunga superiori rispetto a qualche possibile disagio, spesso causa di lamentele che nella mia esperienza di assessore ho più volte ascoltato ("sporcano, sono pericolosi, fanno troppa ombra, portano zanzare, animaletti e pantegane... ").

 

Come mai non ci scandalizziamo allo stesso modo di fronte alle potature scellerate e lontane dalle buone pratiche di gestione? Sono tanti gli esempi in cui si possono osservare le conseguenze negative delle drastiche capitozzature passate (viale Cappuccini in primis, oppure viale Italia) che sono proprio la causa principale dell'indebolimento e della pericolosità degli alberi e quindi la ragione che rende oggi necessari interventi così urgenti di sostituzione. Infatti, se nel breve tempo le capitozzature sembrano soluzioni veloci e a basso costo, nel medio-lungo termine si rivelano invece una spesa e un danno di gran lunga maggiore, in quanto vanno a ridurre la vita degli alberi, già di per sé molto complicata in un contesto antropizzato.

 

Questo credo dimostri una cultura del verde ancora da migliorare, sia nel pubblico che nel privato. Gli alberi perché siano sicuri e in buona salute devono essere trattati con competenza e non cimati e potati drasticamente, o magari dimenticati nei periodi di siccità, o ancora, danneggiati alle radici dagli scavi stradali.

 

In questi 5 anni da Assessore all'Ambiente ho messo a disposizione le mie competenze, provando a diffondere una maggior consapevolezza su questo tema, partendo dall'organizzazione della festa degli alberi e di giornate di lezione all'aperto per le scuole. Abbiamo quindi realizzato interventi di cura che tenessero conto sia del rispetto del valore e della salute delle piante, che delle esigenze di contenimento dovute al contesto urbano in cui crescono, affidandoci a tecnici e arboricoltori qualificati, proprio come ognuno di noi sceglierebbe il miglior professionista disponibile per un qualsiasi lavoro a casa propria. Tra i vari interventi effettuati cito: potature annuali mediante tecniche corrette che non prevedono capitozzature, nuove piantumazioni, trattamenti radicali di rinvigorimento, endoterapia contro i parassiti, oltre a controlli visivi e strumentali della stabilità.

 

Tutti interventi pianificati in seguito al primo censimento degli alberi di Tirano realizzato nel 2017, uno strumento essenziale per capire lo stato di salute del nostro patrimonio arboreo e le sue caratteristiche quantitative e qualitative.

 

Il censimento in via Cappuccini, in particolare, ha accertato che gli ippocastani erano ormai quasi tutti in condizioni estremamente critiche, con gravi difetti strutturali che li rendevano molto pericolosi. Soltanto 7 piante su 64 avevano sintomi meno gravi e condizioni ancora accettabili e, infatti, alcune di queste sono state mantenute nel tratto di strada in curva. Le potature severe del passato, oltre ai continui attacchi di patogeni difficili da eliminare, tipici dell'ippocastano e che causano la caduta precoce delle foglie, avevano favorito lo sviluppo di vaste cavità e marciumi nei fusti e nelle branche principali, con vari danni meccanici nella zona del colletto (alla base della pianta), riducendo drasticamente la stabilità.

 

Abbiamo assistito anche a schianti di rami o intere parti di chioma durante le tempeste estive, sempre più frequenti, che solo per fortuna non hanno qui causato gravi conseguenze. La situazione di rischio era monitorata da tempo e, purtroppo, non esistevano interventi di cura che potessero risolvere problemi così gravi in altro modo. Anche la sostituzione progressiva degli alberi non era fattibile, poiché le aree di impianto erano troppo ristrette e il suolo inadatto per la crescita di nuove piante.

 

Pertanto, l'unica soluzione sostenibile e tecnicamente consigliata in questi casi era intervenire in modo omogeno con il rinnovo completo del viale. Gli aceri campestri scelti sono più adatti all'attuale contesto urbano e più resilienti rispetto ai cambiamenti climatici. Questi nuovi alberi cresceranno sani e forti, se fin da subito ben curati, e offriranno a noi e alle generazioni future tutti i benefici di un viale alberato bello e in condizioni di sicurezza.

 

Allego foto esplicative dell'intervento e dello stato fitosanitario delle piante, così da poter meglio comprendere la necessità di questa operazione.

 

 

Stefano Portovenero 

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2 COMMENTI

19 07 2024 16:07

Unas

Premessa: ritengo comunque in generale che varie iniziative della passata amministrazione non siano state adeguatamente pubblicizzate, presentate, discusse (che altre iniziative magari potessero essere attuate e non lo sono state, è discorso qui fuori tema). Inoltre, conservo 5, non 1, “grana salis” nell’attesa dei risultati. Prendo però atto con piacere della spiegazione, e questo mio commento funga da parziale errata corrige al mio precedente, condizionato dal mio estremo affetto per gli alberi longevi. Non è in fondo da scordare che “il medico pietoso fa la piaga cancrenosa”. Ciò in particolare riguardo al citato censimento degli alberi, di estrema importanza (e finalmente! in parallelo, non posso evitare di pensare ad un piano del traffico, ad un censimento vero dello stato di immobili e infrastrutture indispensabile alla gestione e al mantenimento, etc., doverosi da decenni). Voglio sottolineare due passaggi: “Solo ora ci accorgiamo dell'importanza degli alberi…” e “Come mai non ci scandalizziamo allo stesso modo di fronte alle potature scellerate e lontane dalle buone pratiche di gestione?”. Tutti ricordiamo le citate capitozzature, e personalmente ricordo bene di aver chiesto conto della follia di certi interventi definibili quantomeno dilettantistici e incoscienti; non che voglia chiamarmi fuori dal coro, ma tant’è. E questi sì, sono stati interventi imposti dalla grave faciloneria di alcuni, con le odierne conseguenze. Spiacevoli, certo. “Endoterapia”: idem come sopra. Notavo, decenni fa, interventi endoterapici condotti tranquillamente e professionalmente senza disturbo per la folla continua di turisti (ovviamente altrove…); mentre gli abitanti del Viale Italia ricorderanno ancora oggi gli incommentabili interventi estivi a base di acaricidi condotti “de nocc cul tratùr e l’atumizzaduu del Pilota”… Qualcosa è cambiato, alla professionalità si renda il dovuto merito (e risalto). Sempre cum grana salis, ci manca. Speriamo in notizie sugli alberi (e non solo) del Viale Italia… P.S.: Ritengo che la consultazione della cittadinanza sia un ottimo strumento, che però non porta sempre al risultato migliore, per motivi troppo ovvi. Personalmente, preferisco la professionalità seguita da informazione e dibattito, e noto spesso che questa ricetta soddisfa tutti quasi tutti.

15 07 2024 08:07

administrator

Un commento alla lunga e approfondita esposizione dell'ex assessore Stefano Portovenero, col quale peraltro ho avuto buoni rapporti nel corso del suo mandato amministrativo. Per sua stessa ammissione il contestato intervento che ha raso al suolo gli ippocastani di via Cappuccini avrebbe meritato una comunicazione più tempestiva ed efficace, ma rimane il fatto che è stato eseguito - come ha sottolineato su IntornoTirano Gabriele Garbellini - senza consultare preventivamente la cittadinanza e quindi sa tanto di imposizione bell'e buona alla faccia del parere di chi abita, vive e vota a Tirano. Certo non è un gran bel biglietto da visita da parte dei nuovi amministratori, anche se va addebitata ai precedenti la scelta del taglio quasi indiscriminato delle piante. Immagino che siano stati interpellati degli esperti prima di arrivare a quello che personalmente ho definito uno scempio, ma se in passato si sono commessi degli errori fatali nella potatura o capitozzatura (che brutto termine!) degli alberi, allora qualcuno avrebbe dovuto risponderne di fronte alla allibita opinione pubblica. Troppe operazioni vengono condotte senza criterio e a farne le spese sono state stavolta una sessantina di piante. In futuro è meglio cercare di evitare sbagli che tornano a svantaggio di tanti e a favore di pochi. __________________________________________________________________________________________________________ Guido Monti