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Valfurva, consegnate le firme "No lupi nei paesi"

CRONACA - 20 11 2023 - Redazione

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/Consegnate le firme "No lupi nei paesi"

I rappresentanti dei Comitati per la tutela delle persone e dei lupi di Valfurva, Chiavenna, Alto Lario e Val Seriana hanno consegnato sabato sera a Giacomo Zamperini, presidente della Commissione montagna del Consiglio Regionale, le firme raccolte in calce alla Petizione popolare indirizzata alla regione Lombardia "No lupi nei paesi".

 

Le firme, inizialmente 3109, sono poi aumentate nel frattempo fino a raggiungere quota 3400. I comitati sono sorti spontaneamente sin dalla primavera, prima a Chiavenna e poi in alta Valtellina, altri si sono poi costituiti nell'Alto Lario e in Val Seriana.

 

Nel corso della serata, i rappresentanti dei comitati hanno ricordato come l'iniziativa delle firme sia rivolta a prevenire i problemi per la sicurezza pubblica. In Italia l'aumento dei lupi ha portato a far registrare diversi casi di aggressione all'uomo, mentre sono numerosi gli episodi di persone che si sono trovate in situazioni allarmanti, circondate da lupi o minacciate dagli stessi. Dilaga il fenomeno della predazione di selvatici e di domestici (anche di affezione) a ridosso delle case, nell'interno di centri abitati e sino nei cortili, giardini, stalle.

 

Oltre a richiedere un protocollo per il monitoraggio e la gestione dei lupi "confidenti", i comitati chiedono alla regione di aprire un numero verde dove segnalare predazioni e avvistamenti, di far conoscere ai cittadini i dati sulla presenza dei lupi in tempo reale, come nel vicino Canton Grigioni. Chiedono anche di mantenere i lupi non liberi di scorrazzare ovunque (anche nei centri abitati) ma entro controllati entro apposite riserve naturali.

 

Quanto al Piano Lupo nazionale, esso delude sia le aspettative di contenimento dei predatori volto a ridurre i danni alle attività di allevamento che quelle di misure serie (come in Svizzera e in Austria) per la prevenzione dei rischi per l'incolumità pubblica. I comitati hanno sottolineato anche la scarsa coerenza del governo che, in sede europea auspica il declassamento del grado di protezione del lupo e, in Italia, con il Piano lupo, tende a congelare uno status quo di rigida tutela del predatore, ormai inaccettabile e ingiustificabile con una popolazione di lupi che è la più grande e densa di Europa.

 

Gli interventi dal pubblico hanno evidenziato come, in Valfurva, la presenza del lupo si sommi a quella del Parco che impone i suoi vincoli - caso unico - a tutto il territorio comunale, comprese le aree urbanizzate. Il tema dell'insicurezza, legato alla presenza dei lupi, è stato condiviso anche da altri interventi che hanno sottolineato la necessità di informare dei rischi.

 

Zamperini, che già a Chiavenna, a giugno, aveva preso una chiara posizione sul problema, ha fatto delle dichiarazioni importanti: ha preso in carico le firme impegnandosi a farle "pesare" e ha invitato i comitati ad allargare la loro azione alle altre provincie lombarde in modo da far sentire con maggiore forza le preoccupazioni della montagna.

 

L'esponente regionale ha anche sostenuto che, sul Piano lupo, la posizione più saggia sarebbe quella di rinviarne l'approvazione sino a dopo le elezioni europee, in attesa di una nuova maggioranza politica al Parlamento europeo e di una revisione normativa a livello comunitario.

 

"Oggi, in alta Valtellina" ha detto Zamperini "ho appreso dalla viva voce degli allevatori che anche, per quanto riguarda gli indennizzi e la fornitura di reti e altri aiuti agli allevatori, c'è molto da cambiare e da migliorare". Infine, ha anche riconosciuto, sostenendo la necessità di un cambiamento, che, sino ad oggi, la Regione Lombardia si è schierata unilateralmente dalla parte pro-lupo.

 

La consegna delle firme è stata un momento importante per i comitati che si battono per la tutela delle persone e dei lupi. Le parole di Zamperini, che si è impegnato a sostenere le loro richieste, rappresentano una speranza per il futuro.

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