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"Lo sapevate che?" Ciamà l'erba, preannuncio di primavera

CULTURA E SPETTACOLO - 10 03 2022 - Guido Monti

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Un'edizione del ciamà l'erba a Mazzo

I primi giorni di marzo sono caratterizzati da una tradizione contadina piuttosto diffusa in tutta la provincia. In questo periodo i bambini e i ragazzini fanno festa, in genere abbigliati come nei tempi andati, e percorrono i campi e i prati tenendo in mano campanacci, corni e altri rumorosi strumenti per risvegliare l'erba e chiederle di ricrescere in fretta dopo la lunga sosta invernale.

 

Questo insolito rito prende il nome di 'ciamà l'erba', in vista dell'imminente arrivo della primavera. Al proposito Giuseppina Lombardini, in 'Costumi e proverbi valtellinesi' del 1926 (ristampato nel 2002 per l'archivio del Centro di studi alpini di Isolaccia in Valdidentro) scriveva: "Marzo è la festa dei prati, in cui l'erba verdeggia molle e tenera per aderire all'invito dei ragazzi che l'hanno chiamata a calendi marzo, con un concerto di rustici strumenti e grida di giubilo. Gli eroi di questa festa gentile si chiamano marziroi e, siccome tutti i salmi finiscono in gloria, anch'essi concludono l'impresa col fermarsi nelle case a chiedere con una canzoncina  qualcosa per fare merenda".

 

Un'altra testimonianza sui rituali d'una volta risale al 1935, ed è quella di Tullio Urangia Tazzoli che nel suo testo 'La contea di Bormio - Le tradizioni popolari' riferiva: "Il 1° marzo il capo della gioventù, vestito bizzarramente con un originale copricapo e il viso dipinto, in compagnia di altri giovani similmente truccati fa il giro del paese per riporre i doni delle massaie offerti generosamente e riposti in appositi cesti. Il frastuono durante la passeggiata e la raccolta delle offerte è assordante e ricorda il tintinnio dei campanacci delle mandrie in montagna. Ad esso partecipano tutti i bambini dai 3 anni in su e anche gli scapoli che hanno oltrepassato la cinquantina. Il baccanale dura due giorni e alla sera si cena a base di gustosissime manzole.

 

La prima sera al banchetto prendono parte solo i giovani che la sera successiva invitano la propria fidanzata. Chi non l'ha la sceglie e si cena, si canta e si balla fino all'alba". Così con l'arrivo della primavera il rito d'amore vedeva il trionfo del riconoscimento ufficiale dei fidanzati.   

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