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Lo sapevate che? L'acqua per i morti

CULTURA E SPETTACOLO - 04 11 2023 - Guido Monti

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/bicchiere acqua

La credenze religiose sono la fonte di diversi rituali, inclusi quelli in uso un tempo per la commemorazione dei defunti nel giorno in cui i fedeli si dedicano al ricordo dei loro cari trapassati. Nonostante fosse di origine bizantina, in Alta Valtellina il culto dei morti era molto sentito, considerato il grande potere che aveva la chiesa cattolica.

 

I defunti erano invocati come aiuto contro le sfortune della vita con un De profundis ai poveri morti per ottenere la loro assistenza. In molti casi queste invocazioni erano fatte per garantire la guarigione non tanto dei cristiani quanto delle bestie da pascolo. Quando si avvicinava il giorno della ricorrenza dei defunti, la sera dei santi si teneva a disposizione in cucina un vaso o un bicchiere pieno d’acqua pulita oppure si lasciava scorrere un filo d'acqua dal rubinetto. La credenza popolare ipotizzava che durante la notte i morti sarebbero arrivati a visitare la casa dove avevano abitato e, assetati per il lungo viaggio, l’avrebbero bevuta volentieri.

 

Qualcuno, con un'anticipazione sulle abitudini odierne in occasione della festa di Halloween, riempiva d'acqua perfino una zucca vuota e in alcune abitazioni si preparavano vere e proprie cene alle quali si pensava che avrebbero partecipato anche i morti. In alcuni casi i ragazzi andavano, la vigilia del dì dei mort, a cercare la carità per i poveri defunti raccogliendo castagne lesse o caldarroste. A Bormio c'era il detto dialettale 'Se i mort i végnen ko i pè bagnà i kamìnen ko i pè sciùt', che non ha bisogno di traduzioni.  

 

Guido Monti

 

(fonte: Carlo Lorenzini)

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