Lo sapevate che? La genealogia dei cognomi di Mazzo
CULTURA E SPETTACOLO - 11 01 2025 - Guido Monti
Come risultato delle sue accurate ricerche lo storico bresciano Marco Foppoli, oriundo di Mazzo, sta preparando un libro di indubbia valenza storica sulla genesi dei cognomi del suo paese d'origine, che si augura di pubblicare entro la fine dell'anno in corso. Durante un incontro promosso dall'associazione Amatia Foppoli ha illustrato le evoluzioni genealogiche delle famiglie avvenute nel corso dei secoli '300, '400 e '500 specificando che i mazzolatti contemporanei discendono tutti da persone vissute all'epoca, sebbene con cultura e abitudini ovviamente diverse da quelle attuali. Allora, fra l'altro, la vera parrocchia del paese non era la chiesa di S.Stefano, bensì quella di Santa Maria che restò tale fino al '600. La casata più numerosa e preponderante erano i Venosta, giunti a Mazzo addirittura nel 1.100 e lì rimasti fin prima del secondo conflitto mondiale. Provenienti dall'omonima vallata. trovarono in loco una popolazione autoctona di origine tardo romana. I cognomi indicavano il luogo di residenza, e per questo esistevano i De Luga piuttosto che i De Viono o i De Villanova, nome di un nucleo abitato poi sparito col tempo. Da qui provengono dal '300 i capostipiti del grande gruppo parentale dei Pozzi, allora divisi in quattro distinti rami e progenitori dei Moderana (cognome di matrice femminile), mentre da Vione risalgono i De Paoli, i Gagetti, i Girotti, gli Scarì che hanno un'etimologia tedesca e i Senini. Un'altra famiglia indigena sono i Saligari di Mazzo, che prendono il nome dalla contrada Salighé (luogo dei salici), poi emigrati a Grosio e Grosotto. Accanto agli autoctoni vanno citati i fuoriusciti lariani Caratti, dai quali discendono i Morella, e quella che Marco Foppoli definisce la 'carica degli orobici' avvenuta a seguito della cosiddetta peste nera e della piccola glaciazione risalente al '200. Si tratta in particolare dei Lazzarini, originari della zona orobica valtellinese, e dei Foppoli (Foppolo si trova nella vicina Alta Val Brembana) i quali, anche perché a quei tempi ci si univa in matrimonio più per convenienza che per amore, dopo essersi sposati tra di loro nel corso del '400 si imparentarono coi potenti Venosta e nel secolo successivo divennero così tanti da costituire almeno un terzo della popolazione locale. Altri importati da altrove sono da annoverare i Rossatti che arrivarono nel '400 da Teglio, e i Rossi, discendenti dai Bevilacqua della Valmalenco. In conclusione c'è un mito da sfatare: non è vero che la località Ca' del papa viene chiamata così in quanto vi soggiornò un pontefice, perché la verità storica è che prende il nome dalla famiglia Papini, un cui componente era detto appunto 'Papinus', che scomparve tragicamente a causa della devastante e mortifera peste del '600. Guido Monti
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