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Tre dedicazioni per una sola chiesa

CULTURA E SPETTACOLO - 20 10 2022 - Ivan Bormolini

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/Il campanile della chiesa di San Nicola da Tolentino
Il campanile della chiesa di San Nicola da Tolentino

(Seconda parte di I. Bormolini) Proseguendo il piccolo viaggio su quelli che ho definito gli enigmi legati alla chiesa tiranese che chiamiamo di Sant'Agostino, si è appurato che il tempio ha avuto ben tre dedicazioni, un fatto questo se vogliamo insolito e che val la pena di approfondire.

La più nota è appunto quella di Sant'Agostino, questa però era stata ritenuta “abusiva” dal dotto sacerdote Santo Monti sin dall'anno 1892, il Monti affermava già allora che il titolare del tempio era il frate agostiniano San Nicola da Tolentino.

Negli scritti di Giovanni Tuana, si accenna a un oratorio degli Agostiniani dedicato a San Nicola da Tolentino, ma certamente come scritto nella prima parte pubblicata giovedì scorso, non si parlava della chiesa che oggi conosciamo, ma probabilmente della piccola cappella dei frati all'interno del convento.

Lo stesso era intitolato a San Nicola da Tolentino e lo si evince da un documento del 2 ottobre 1624 dove ci citava “in aula Conventi Sancti Nicolai”.

Ricordando dunque il piccolo luogo di culto e lo stesso convento, si può certamente pensare che dalle loro intitolazioni anche la chiesa edificata a partire dal 1656 e che oggi conosciamo e ammiriamo, sia stata dedicata al Santo citato.

Ma chi era San Nicola da Tolentino?

Era nato nel 1245 a Castel Sant'Angelo, oggi Sant'Angelo in Pontano, un comune in provincia di Macerata. Sin da giovanissimo aveva manifestato l'intento di farsi frate, conclusa la scuola parrocchiale, era entrato in convento dagli Eremiti di Sant'Agostino nella sua cittadina.

Nel 1269 era stato ordinato sacerdote da San Benvenuto da Osimo. Una notte mentre frate Nicola dormiva, era stato chiamato in sogno da frate Pellegrino da Osimo che lo aveva pregato di celebrare una messa in suo suffragio perché la sua anima era in Purgatorio.

Oltre a questa richiesta, sempre in sogno, Pellegrino da Osimo, mostrava a frate Nicola una moltitudine di uomini e donne, ecclesiastici e laici, le cui anime erano in attesa di essere liberate dagli atroci tormenti di quel luogo.

Era nata così la pratica del “Settenario di San Nicola”, un ciclo di sette messe e preghiere in suffragio dei defunti che si era diffusa in tutto il mondo cattolico.

Papa Bonifacio IX nel 1400 aveva applicato l'indulgenza plenaria ai visitatori della tomba del Santo, mentre nel 1884, il Pontefice Leone XIII, aveva predisposto la “Pia unione sotto il patronato di San Nicola per suffragare le anime del Purgatorio”.

Nel 1275 frate Nicola veniva trasferito nel convento di Tolentino, in quel luogo convergenvano religiosi abili nella predicazione inviati di volta in volta nelle località della regione.

Tralascio qui altri aspetti della vita terrena di frate Nicola da Tolentino, egli era rimasto in quel convento sino alla sua morte avvenuta il 10 settembre 1305 all'età di sessant'anni.

Per la sua canonizzazione erano stati confermati ben 301 miracoli avvenuti per sua intercessione in vita e in morte tra queste anche alcune resurrezioni.

Il processo di canonizzazione era iniziato nel 1325 con Papa Giovanni XXII, non si era però concluso tempestivamente a causa delle tormentate vicende della chiesa in quel tempo. Nel 1446, con Papa Eugenio IV, Nicola veniva proclamato Santo.

Per quel che riguarda Tirano e la chiesa, la dedica a San Nicola da Tolentino, noto patrono delle anime del Purgatorio, aveva suscitato in epoche ben più recenti alla sua santificazione, l'interesse della Confraternita del Suffragio, la quale, era ancora priva di un proprio oratorio.

La Confraternita del Suffragio aveva ottenuto l'officiatura della chiesa della “Scolastica”, in accordo con i maestri di quell'istituzione voluta dal Marinoni, quegli insegnati erano tutti canonici della chiesa di San Martino, non è però dato sapere quando tutto questo sia avvenuto.

Sin qui, grazie agli studi dello storico Garbellini, si capisce che il tempio è dedicato a San Nicola da Tolentino e non Sant'Agostino, ma lo stesso professore per dare maggiore validità alla questione della dedicazione nel suo nuovo libro fornisce altre spiegazioni in merito.

Ricollegandoci agli esponenti alla Confraternita del Suffragio con ogni probabilità, una volta entrati nell'oratorio, avevano fatto costruire la grande sala per le loro riunioni sul retro del presbiterio e fatto dipingere sulla facciata, appena sopra il portale d'ingresso, l'affresco ormai del tutto illeggibile, riferito al tema delle anime del Purgatorio e qui ancora una volta il riferimento a San Nicola da Tolentino appare molto chiaro per la reale intitolazione della chiesa.

La prima notizia documentata della presenza della Confraternita del Suffragio nel tempio tiranese, risale al 1861, il tutto è presente negli atti della visita pastorale del vescovo Carlo Ciceri (vescovo di Como dal 1680 al 1694 ), in questi si legge “chiesa di Sant'Agostino e della Madonna del Suffragio” ricorreva però ancora la denominazione Sant'Agostino!

L'intitolazione originale del tempio la si nota invece settantadue anni dopo in riferimento agli atti del vescovo Agostino Neuroni risalenti al 1752, monsignor Neuroni era stato vescovo di Como dal 1746 al 1760.

Nei citati atti si legge: “IN OPPIDO TIRANI....VISITATOR DELEGATUG ACCESSIT AD ORATORIUM S. NICOLAI DE TOLENTINO” (Nella città di Tirano....Il visitatore delegato fece accesso nell'oratorio di San Nicola da Tolentino).

Sant'Agostino, San Nicola da Tolentino e ancora Santa Teresa, ci ritroveremo domani per approfondire proprio la dedicazione a questa Santa.

 

FONTE: LA CHIESA DI SAN NICOLA DA TOLENTINO IN TIRANO. Autore: Gianluigi Garbellini. Stampa: stampato dalla Tipografia Petruzio s.r.l. in Tirano nell'aprile 2022. Dalle pagine 9,13,23,25.

L'immagine di copertina è di I. Bormolini

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