Il Progetto SIMCA apre nuove prospettive per il Valtellina Casera DOP
ECONOMIA E POLITICA - 23 11 2024 - Redazione
Innovare per preservare l’eccellenza: è questa la filosofia che ha guidato il progetto SIMCA, dedicato al miglioramento delle tecnologie di produzione del formaggio Valtellina Casera DOP. Dopo due anni di intenso lavoro, oggi, presso la sede di Confindustria Lecco e Sondrio, sono stati presentati i risultati di questa iniziativa, cofinanziata da Regione Lombardia e promossa dal Consorzio Tutela Valtellina Casera e Bitto. Con una produzione annuale stabile di oltre 230.000 forme, il Valtellina Casera DOP si conferma come uno dei simboli della tradizione casearia valtellinese. Tuttavia, le sfide del mercato moderno e i cambiamenti nel settore agroalimentare rendono necessaria una rivisitazione del disciplinare di produzione, in vigore da quasi trent’anni. Il progetto SIMCA, condotto in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e istituti del CNR, ha analizzato oltre 450 campioni di formaggio, svolgendo più di 25 sessioni di prove analitiche e sensoriali. Tra i risultati principali emergono: “La tradizione è il cuore della nostra produzione, ma la scienza ne è il motore per il futuro,” ha dichiarato Marco Deghi, Presidente del Consorzio Tutela Valtellina Casera e Bitto. “Il progetto SIMCA ci ha permesso di approfondire i processi produttivi, fornendoci strumenti concreti per migliorare il disciplinare e affrontare con successo le sfide del mercato.” Grazie a questa analisi, il Consorzio punta a rendere il Valtellina Casera DOP ancora più competitivo, preservandone al contempo l’autenticità e l’identità territoriale. Ivano De Noni, docente dell’Università degli Studi di Milano, ha sottolineato come i risultati di SIMCA non siano solo scientifici ma anche operativi. “Abbiamo individuato pratiche innovative per migliorare ulteriormente la qualità del prodotto, garantendo al tempo stesso la fedeltà alla tradizione. Il nuovo disciplinare dovrà riflettere questi progressi, assicurando che il Valtellina Casera DOP rimanga sinonimo di eccellenza.” Attilio Tartarini, consulente tecnico del Consorzio, ha aggiunto: “La revisione del disciplinare non è solo un’esigenza normativa, ma una promessa ai consumatori: quella di offrire un prodotto che conservi i sapori autentici della Valtellina, adattandosi alle esigenze del mercato contemporaneo.” Dal 1995, il Consorzio per la Tutela dei Formaggi Bitto e Valtellina Casera si impegna a proteggere l’unicità di questi formaggi DOP, contrastando le imitazioni e promuovendoli sui mercati nazionali e internazionali. Con 165 soci tra allevatori, produttori e stagionatori, il Consorzio garantisce il rispetto dei disciplinari attraverso rigidi controlli.Un’eccellenza in continua evoluzione
Un ponte tra tradizione e scienza
Un futuro radicato nella qualità
Il ruolo del Consorzio: tutela e promozione
LASCIA UN COMMENTO:
DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.
0 COMMENTI