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Le abitazioni contadine di un tempo a Tirano e i moderni restauri: un valore aggiunto?

ECONOMIA E POLITICA - 30 11 2018 - Ivan Bormolini

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/via san carlo, Tirano

Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un parziale recupero di quelle che erano anticamente le abitizioni contadine tiranesi. In ogni contrada, anche tra le frazioni, si è operato e si sta intervenendo al fine di ridare nuova luce a silenziose dimore che sembravano lasciate al triste, e in alcuni casi pericolante, destino di abbandono.

 

Devo dire che i cantieri hanno e stanno dando nuovi aspetti estetici non solo a quelle abitazioni, ma alle vie stesse e gli interventi a lavori ultimati dimostrano pieno rispetto del contesto storico ed urbanistico. Nulla dunque si è tolto a quello stile costruttivo d'altri tempi pur utilizzando materiali e metodologie d'intervento attuali.

Bello è stato vedere, all'inbocco di via San Carlo, prender vita a dei progetti che in questi anni hanno conferito nuove prospettive a abitazioni che affondano le loro fondamenta in lontane epoche. Sembra, a distanza di qualche tempo, che la via, che è stata al centro di altri interventi di edilizia privata, abbia riconquistato nuova luce senza mai però perdere la sua identità, che assieme ad altri luoghi e corti narra le nostre origini umili. Mi piace che su un palazzo sia stata dipinta l'intestazione della via stessa dedicata al grande Santo.

 

Il tutto, considerando anche la più ampia area che si estende verso la porta Bormina, fa di questo tratto di centro storico una bella cartolina di Tirano che coniuga i recenti interventi, con i palazzi storici del borgo ed altre dimore che meriterebbero di essere rivalutate e recuperate per il loro stile costruttivo che credo oggi sia davvero inimitabile.

 

Ma proseguiamo questo piccolo viaggio per vedere dell'altro. Scendendo da via Visconti Venosta e percorrendo un tratto di via Torelli, qualche cosa che non va lo troviamo e non si tratta certo di uno spettacolo edificante.

Se in molte parti caratteristiche di Tirano si sta lavorando per ridar vita a case d'altri tempi, di fianco allo storico palazzo Torelli, in via S. Agostino troviamo ruderi cadenti, transennati in qualche modo certo non sono un bel vedere. Annoso è ormai questo dilemma, ma andrà pur trovata una soluzione al fine di ridare nuova vita all'area. Il tutto stona e non poco, con storiche costruzioni, il palazzo Torelli, il bel campanile secentesco di Sant'Agostino e una parte di palazzo

Marinoni, storica sede del Municipio e della “scolastica” voluta da G.B. Marinoni.

 

Andiamo avanti per giungere nella cuore della contrada porta Milanese. Qui, anche recentemente, si è lavorato per ridare vita nuova a case e vecchie stalle e fienili, trasformandoli in abitazioni. Oggi le opere in corso nella bella casa Merizzi ne sono un esempio tangibile.

Qualche tempo fa per esempio in piazza Parravicini, durante dei lavori nell'angolo più bello della piazza, è rieemersa una scritta dipinta che indicava la sede di un esercizio commerciale d'altri tempi.

Buono, rimanendo nella bella piazza è il rifacimento di una parte del palazzo Parravicini, e dal lato opposto troviamo un recupero ben fatto di vecchie dimore contadine.

 

Anche arrivando alla contrada del Dosso antico Vicus Superior, non mancano gli interventi che rendono questo angolo di Tirano accogliente e capace di richiamare le sue antichissime origini. Peccato che il vecchio castello del Dosso sia irriconoscible, ed anche di quella chiesa dedicata a San Vigilio, non rimanga alcuna traccia.

Passando per Madonna di Tirano, non si piò non ammirare la via Rasica e qualche viuzza laterale, anche qui si è fatto e si sta facendo molto in tema di recupero di vecchie abitazioni.

La certezza è che il lavoro da fare è ancora lungo, molti edifici fra Tirano, Madonna e frazioni, giaciono nel silenzio e nell'abbandono.

 

Tuttavia, ne sono certo, le opere di rinnovo di vecchi abitati contadini hanno conferito una valore aggiunto per Tirano.

Non è solo una questione di stili rispettati, ma si tratta di un processo che va a contribuire ed arricchire la cultura e la storia di quel borgo divenuto città. Una città che si richiama al turismo e che con l'andar del tempo, sa e saprà mostrare sempre più, le umili dimore, rinate a vita nuova. Tutto ciò arricchisce, può essere viatico per nuovi percorsi tutistici, che sappiano raccontare una parte del nostro passato, che transita tra corti, ballatoi e restauri.

 

Ivan Bormolini

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