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Nuova delibera regionale: Sfalci e potature da valorizzare come sottoprodotti

ECONOMIA E POLITICA - 03 06 2024 - Redazione

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Una recente delibera regionale ha fornito indicazioni fondamentali per la gestione dei residui della manutenzione del verde pubblico e privato, chiarendo la possibilità di riutilizzare sfalci e potature prima di considerarli rifiuti. "Questa delibera risponde alle numerose sollecitazioni di Coldiretti, che ha richiesto un'azione politica efficace", ha dichiarato Sandro Bambini, presidente della federazione provinciale di Coldiretti. Bambini ha sottolineato come questo risultato sia frutto del costante dialogo tra Coldiretti, l’assessore all’agricoltura della Regione Lombardia Alessandro Beduschi e l’assessore all’ambiente Giorgio Maione, ricevendo l'approvazione anche dai vertici nazionali di Coldiretti e, in particolare, dal presidente Ettore Prandini.

 

Coldiretti ha accolto con favore l'intervento del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Pichetto Fratin, che, in una lettera del 15 aprile scorso, ha confermato che sfalci e potature possono essere trattati come non rifiuti o sottoprodotti se derivanti dall’attività agricola. Questo principio è stato ora esteso anche agli sfalci e potature provenienti dalla manutenzione del verde pubblico e privato delle imprese artigiane.

 

In pratica, i residui della cura del verde urbano, sia pubblico che privato, possono essere considerati sottoprodotti e reimpiegati per migliorare le aree verdi, per la fertilizzazione dei suoli, per la produzione di biogas/biometano o per lo sviluppo di filiere innovative come il riuso del legno urbano. Queste indicazioni, contenute nel documento emanato dalla giunta della Regione Lombardia, risolvono le ambiguità interpretative degli ultimi mesi, che classificavano sempre questi residui come rifiuti da smaltire, con costi economici e ambientali elevati.

 

Le nuove indicazioni offrono chiarezza alle amministrazioni e alle aziende, evitando pesanti sanzioni legate a interpretazioni errate e promuovendo una concreta economia circolare. La delibera della Regione Lombardia rappresenta una risposta efficace al parere del 26 aprile scorso della direzione generale Ambiente della Commissione europea, che aveva dichiarato senza fornire motivazioni che sfalci e potature dovessero essere considerati sempre rifiuti.

 

Inoltre, l’intervento della Regione ha evitato aggravi economici insostenibili per le amministrazioni comunali, che avrebbero rischiato un blocco delle attività di manutenzione del territorio. Secondo uno studio di Coldiretti-Assofloro, i costi per lo smaltimento presso i centri autorizzati variano dai 30-35 euro/tonnellata per i materiali legnosi ai 60-120 euro/tonnellata per erba e ramaglie, con un aumento complessivo del 20-25% dei costi dei lavori. La delibera evita questi extracosti e permette di continuare a svolgere interventi di cura del verde necessari per la tutela del territorio e del paesaggio.

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